Insoddisfazione, mancanza di autostima e voglia di unapparente perfezione corporea sono alla base dei disturbi del comportamento alimentare, malattie di origine psichiatrica che hanno come comune denominatore un rapporto conflittuale e ossessivo nei confronti del cibo. Che è visto dai soggetti affetti da anoressia, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata, vere e proprie epidemie sociali, come un nemico da sconfiggere.
Obiettivo del convegno «Corpo in cerca dautore» - organizzato presso il comando di polizia municipale di via della Consolazione dalle associazioni «SiamoRoma» e «Mi fido di te» - è la ricerca di soluzioni concrete per arginare la crescita esponenziale dei pazienti, quasi sempre giovani tra i 12 e i 17 anni, con disturbi alimentari. La costruzione di una rete integrata di intervento per il trattamento dei disturbi alimentari che agisca su diversi livelli di assistenza, ambulatoriale, ricovero in strutture residenziali fino allospedalizzazione per lacuzie, è la chiave secondo il consigliere comunale Francesco Maria Orsi: «È necessario che gli interventi siano tutti disponibili e coordinati tra loro, in modo tale che sia i pazienti sia le loro famiglie non abbiano difficoltà nellaccesso alle cure. Infatti - spiega Orsi - la patologia colpisce non il singolo, ma lintero nucleo familiare. La volontà precisa dellamministrazione capitolina è percorrere una strada di sensibilizzazione verso questi temi, spesso dimenticati, e replicare programmi di cura che già funzionano». Punta di diamante per la cura e riabilitazione dei disordini alimentari è la struttura residenziale «Palazzo Francisci», a Todi, dove psicologi, psichiatri, nutrizionisti e infermieri svolgono un lavoro sinergico, affrontando in maniera intensiva la patologia.
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