I posti negli asili nido ci sono: adesso mancano i bambini

I posti negli asili nido ci sono: adesso mancano i bambini

Troppi posti per pochi bimbi. Succede anche questo a Genova, dove da un bel po’ - ormai si sa - non si fanno più tanti figli e dove però il Comune ha deciso di far lievitare gli asili nido con ausilio di roboante propaganda. Ricordate i manifesti con cui all'inizio dell'autunno Palazzo Tursi annunciava 533 nuovi posti nelle proprie strutture per i piccoli sotto i tre anni? Rammentate i proclami trionfalistici dell'assessore Paolo Veardo e del sindaco Marta Vincenzi, ancora trafelata nel ripensare alle corse negli anni '70 per portare la figlia all'asilo di Granarolo? Ebbene, a quanto pare la città non aveva alcun bisogno di aumentare la capienza delle scuole dell'Infanzia, per giunta con una criticata riprogrammazione tesa ad ammassare bambini in un quasi invariato numero di classi. A rivelarlo sono i dati del Ministero dell'Interno rielaborati da Cittadinanzattiva per l'annuale dossier nazionale dell'Osservatorio Prezzi e Tariffe, di cui pubblichiamo qui un'anticipazione.
Stando alle tabelle che verranno diffuse a giorni dall'Associazione di consumatori, infatti, nel capoluogo ligure sono ormai anni che le domande di iscrizione sono inferiori ai posti disponibili e che le liste d'attesa sono ferme allo 0%: a fronte di 1.430 posti liberi circa sono state più o meno 1.300 le domande presentate nel 2005 e nel 2006, con un piccolo aumento di poche decine nel 2007. Il trend sarebbe confermato anche quest'anno in cui da una parte si sta passando per volontà dell'Amministrazione comunale a quasi 2000 disponibilità, con un incremento percentuale dell'offerta di circa il 30%, ma dall'altra è diminuito il numero di domande presentate di un buon 5% rispetto ai dodici mesi precedenti. Perché allora sono stati creati nuovi posti se non c'era richiesta? Cittadinanzattiva sulla base dei dati in suo possesso non può certo provare a dare una risposta mentre all'Assessorato i conti non tornano: nonostante il graduale aumento di capienza risulterebbero infatti ancora circa 300 bambini in lista d'attesa. Tra possibili errori di programmazione ed evidenti difficoltà di analisi c'è chi tra gli addetti ai lavori azzarda una spiegazione. Da quando la legge lo consente molti genitori di piccoli tra i due e i tre anni optano direttamente per la meno costosa scuola materna così come spesso nelle graduatorie vengono inseriti i figli nati da stranieri che, nelle classi, per vari motivi, non arrivano mai o si fermano poco.

L'Assessorato alla Scuola però non rileva né in conseguenza diffonde il dato relativo alle rinunce: in pratica Palazzo Tursi sa quanti posti mette a disposizione ma non ha alcuna idea complessiva di quanti bambini nell'arco dell'anno si ritirano lasciando posto ad altri. Un pasticciaccio insomma in cui pare esserci un solo punto fermo: i 500mila euro spesi per una riorganizzazione che forse non serviva.

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