Tutta colpa dei profughi, potrebbe dire qualcuno. Tutta colpa loro, se allinterno del Pd i rapporti tra i vertici delle istituzioni locali rischiano di incrinarsi e se la linea da tenere su questa «emergenza immigrati», più che unitaria e coerente, lancia segnali contrastanti. Prima le tensioni sullarrivo degli stranieri, poi il balletto tra Comune e Regione sul numero effettivo dei rifugiati che Genova avrebbe dovuto accogliere: più di trecento si era detto allinizio. Solo una cinquantina, hanno corretto il tiro laltro giorno. E come se non bastasse, ieri è arrivata lultima stoccata al partito dal presidente della Provincia, Alessandro Repetto.
I fatti: il presidente cittadino del Pd, Alberto Villa, rilascia al Secolo XIX una dichiarazione indirizzata espressamente al suo collega di Piazzale Mazzini. In sintesi, Villa dice che anche la Provincia dovrebbe fare il suo in questa vicenda. Che Genova ha dimostrato di riuscire in pochissimi giorni a dare una risposta puntuale e precisa a una richiesta non rimandabile e che «sarebbe opportuno che la Provincia potesse organizzarsi per aggiungere qualche sito, magari a Sestri Levante oppure a Chiavari o in cittadine più piccole, al fine di aiutare Regione e Comune in questo difficile compito».
Apriti cielo. Il presidente della Provincia risponde a stretto giro di posta con una nota ufficiale alla quale affida tutta la sua stizza. Rimette al suo posto Villa (...)
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