I rifiuti mettono in crisi la giunta regionale

Marzio Fianese

Quando c’è di mezzo l’ambiente, la maggioranza regionale proprio non riesce ad andare d’accordo. Se poi si parla di politiche energetiche la spaccatura si fa sempre più evidente. Sta succedendo adesso con il nuovo piano rifiuti che il presidente Piero Marrazzo si appresta a presentare in giunta, che prevede la prosecuzione dei lavori del termovalorizzatore per bruciare l’immondizia dei romani. È accaduto recentemente con i lavori di riconversione a carbone della centrale elettrica di Torrevaldaliga, a Civitavecchia: la Regione ha cercato di bloccarli in ogni modo, il Tar ha stabilito che l’Enel potrà andare avanti fino al limite già disposto con la valutazione di impatto ambientale del 2003. Questioni spinose per il centrosinistra, su cui sembra difficile trovare un accordo.
Dalla parte dei cittadini di Malagrotta, che ieri hanno protestato davanti alla sede della regione in via della Pisana, è il capogruppo in Consiglio regionale di Ambiente e Lavoro, Alessio D’Amato: «Abbiamo presentato una mozione per dire no al gassificatore e all’ampliamento di Malagrotta - dice - abbiamo anche proposto a Marrazzo di discutere di una valida alternativa con il trattamento ecologico-meccanico, ma ad oggi non abbiamo avuto risposta e questo ci preoccupa». Preoccupati anche gli altri capigruppo alla Regione Ivano Peduzzi (Prc), Filiberto Zaratti (Verdi) e Maria Antonietta Grosso (Pdci). «Siamo sconcertati - sostengono - per l’ennesimo annuncio fatto a mezzo stampa sulla presunta decisione del presidente Marrazzo di costruire un termovalorizzatore a Roma e di presentare, entro metà luglio, il piano regionale dei rifiuti. Noi non sappiamo nulla di queste scelte e, francamente, restiamo molto perplessi nel merito e per il metodo adottato. Chiediamo con la massima urgenza la convocazione di un vertice di maggioranza a questo punto non più rinviabile».
Dalla parte di Marrazzo è Donato Robilotta, capogruppo alla Regione dei Socialisti riformisti aderenti alla RnP: «Condivido la presa di posizione del presidente della Regione di costruire un termovalorizzatore e mi auguro che questo avvenga quanto prima, visto che Malagrotta è al limite del collasso. Se non vogliamo che anche la nostra Regione, come la Campania, sia colpita dall’emergenza rifiuti la strada della costruzione dei termovalorizzatori, non solo a Roma, ma anche nel resto della Regione va presa subito e senza indugi». Di tutt’altro avviso è Peppe Mariani, consigliere regionale dei Verdi. «Concertazione, dialogo, partecipazione: questi i capisaldi della politica regionale del centrosinistra sui rifiuti che, per la salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente, è indispensabile sia improntata alla valorizzazione del riciclaggio e no all’ipotesi termovalorizzatori e gassificatori». Contrario è anche Nando Simeone, vicepresidente del consiglio provinciale. «Suscita preoccupazione - dice - la notizia sulla realizzazione di uno o più termovalorizzatori, da costruire sul territorio della provincia di Roma proprio nel momento in cui la stessa Provincia mette in atto progetti per la raccolta differenziata che, pur insufficiente a risolvere il problema-rifiuti, va nella giusta direzione nel rispetto della salute e dell’ambiente».

Il portavoce di Marrazzo, Nicola Zamperini, avverte intanto che sul piano di gestione dei rifiuti ci dovrà essere «un confronto approfondito, costruttivo, scevro da pregiudiziali e aperto a tutti i contributi innovativi, ma finalizzato a definire soluzioni ambientalmente compatibili ed economicamente praticabili».

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