I segreti dell’Expo che cambierà Milano

Su il sipario sull’Expo del 2015, il progetto «visionario» che ha già sedotto Vicente Gonzales Loscertales, segretario generale del Bie, l’organismo internazionale che a novembre dovrà dare il via libera definitivo.
Presto Milano potrà aprire i cantieri e «passare dalle polemiche ai colpi di piccone», come dice il viceministro Roberto Castelli. Ieri, al teatro Stehler, la presentazione con il commissario Letizia Moratti, la presidente di Expo Diana Bracco e l’ad Lucio Stanca, i ministri Michela Vittoria Brambilla e Ignazio La Russa, i viceministri Castelli e Paolo Romani, il governatore Roberto Formigoni, il presidente della Provincia Guido Podestà e quello della Camera di commercio Carlo Sangalli. Sul megaschermo il progetto messo a punto sotto la direzione dell’ingegner Renzo Gorini (che racconta del «56 per cento dell’area destinato a verde e acqua») insieme all’architetto Matteo Gatto, responsabile dell’Ufficio di Piano con sede alla Bovisa.

«Expo 2015 - spiega Stanca - sarà un’esposizione moderna, che guarda al futuro, ricca di contenuti e visioni innovative».
La giornata ha previsto anche un piccolo giallo sui poteri commissariali per le nuove linee del metrò.

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