I Sensi frenano: vogliono sapere chi compra

Affare concluso? Neanche per idea. Si firma lunedì? Ne riparliamo giovedì. A colpi di «soffiate» e comunicati ufficiali, sta per giungere, faticosamente, al traguardo, la cessione della Roma. Passerà, per un valore complessivo di 300 milioni di euro (201 milioni per la quota in possesso della famiglia Sensi più 99 milioni di euro per l’opa da lanciare subito dopo), dall’attuale azionista Italpetroli al gruppo rappresentato da Fioranelli. Venerdì sera, da fonti vicine a Mediobanca, advisor scelto dalla famiglia Sensi per concludere il negoziato, è arrivato il colpo di acceleratore. «Stanno per chiudere, lunedì la firma», la sostanza dell’informazione passata ai giornali. Nel primo pomeriggio di ieri, la nota ufficiale del club romanista per allontanare la formale conclusione. «Ad oggi non esistono le condizioni e i presupposti per far ritenere che possa essere conclusa una transazione di alcun tipo nella giornata di lunedì 22 giugno» il passaggio più importante del comunicato che è una specie di stop a tutte le notizie sul futuro assetto del management giallorosso, da Franco Baldini in avanti.
Anzi: all’attuale staff, da Bruno Conti a Pradè e Spalletti, viene confermata dall’azionista Sensi «la stima guadagnata negli anni attraverso dimostrazione di grande competenza ed affidabilità». Quest’ultima parte della nota è una specie di replica risentita e malinconica ai commenti acidi che stanno accompagnando il passaggio di proprietà. La signora Maria Sensi, vedova del capostipite Franco, è la più ferita di tutti conoscendo, sacrificio per sacrificio, la montagna di passione e affetto dedicati in questi anni alla Roma.
Bisognerà allora attendere almeno 4-5 giorni prima di poter scrivere la parola fine sulla vicenda. Ma l’epilogo non ha aiutato a svelare l’identità del gruppo rappresentato da Vinicio Fioranelli, agente Fifa ieri accreditato di un giudizio positivo firmato da Carlo Regalia, storico ds di Lazio e Bari. Di sicuro, sul tavolo, abbiamo solo una scheggia: l’offerta proviene da una società di diritto svizzero. Che non è poi tanto. Su questo punto è forse indispensabile essere trasparenti. Prima di procedere al cambio della guardia bisogna definire l’identità dei protagonisti del gruppo. Il nome e il passato di Fioranelli non ci bastano. «Flick potrebbe comprare Lazio e Roma allo stesso tempo» una delle frasi attribuite a Fioranelli per dare l’idea della consistenza economica del partner principale dell’agente Fifa. Sarà un nuovo Paperon de’ Paperoni questo Flick ma non sono sufficienti indicazioni del genere.

La Roma, società quotata in Borsa, la città, i suoi tifosi, che sono una legione, hanno diritto a conoscere ogni particolare tecnico-contabile dell’operazione, ma anche i suoi attori principali. Per ora sono ancora dei mister x.

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