I sindacati contro Marrazzo lo «sprecone»

Troppi ritardi e poco coraggio nel processo di razionalizzazione e riorganizzazione delle società e delle agenzie regionali. La critica alla giunta Marrazzo parte dai sindacati Cgil, Cisl e Uil che nel corso di un incontro hanno formulato ieri mattina in una conferenza stampa alla Sala delle Carte Geografiche in via Napoli una serie di proposte per una maggiore efficienza e riduzione dei costi della politica regionale. Un dibattito aperto in Regione, dove il piano di riassetto delle società regionali, che prevede una cura dimagrante per le agenzie e per il numero dei componenti dei vari consigli di amministrazione, è in rampa di lancio. La riduzione delle spese passa attraverso la soppressione, la trasformazione e l’accorpamento di enti, società e aziende, in tutto una trentina, che dovrebbero così ridursi a sette, con a capo la holding «Sviluppo Lazio» guidata da Giancarlo Elia Valori. «Condividiamo l’impianto e la direzione di marcia - ha affermato il segretario regionale della Cgil Walter Schiavella - ma sono necessari nuovi accorpamenti di società con obiettivi pressoché simili nel settore sanitario, dell’innovazione e del credito, mantenendo invariati i livelli occupazionali ed evitando sprechi e sovrapposizioni».
Per i sindacati, ad esempio, non ha senso mantenere separate l’Ardis (agenzia per la difesa del suolo) e l’Arpa (agenzia per la difesa dell’ambiente), che svolgono funzioni simili. Si deve inoltre prevedere l’accorpamento di Astral con Arcea Lazio, perché entrambe si occupano del rinnovo e dello sviluppo della rete viaria regionale, e così pure dell’Asp (agenzia di sanità pubblica) e dell’Agenzia regionale per i trapianti e le patologie connesse del Lazio. Dovrebbero poi essere trasformati in semplici uffici della Regione Lazio l’Irvit (l’istituto regionale per le ville Tuscolane), l’istituto di studi giuridici Carlo Iemolo, l’Agensport (agenzia regionale per lo sport) e l’istituto Montecelio, ente regionale per la grafica e la comunicazione visiva. I sindacati puntano il dito contro la recente proposta di legge sulle agenzie presentata dall’assessore Fichera (Affari Istituzionali) che non impone la trasformazione di tutte le agenzie, come invece recita l’articolo 54 dello statuto. «Nel frattempo - informa il segretario della Cisl Francesco Simeoni - siamo in presenza di una proposta di legge su Lazioadisu (l’agenzia per il diritto agli studi universitari nel Lazio) che invece di diminuire i costi della struttura li aumenta».
Tagli a società e consigli di amministrazione per ridurre gli sprechi, dunque, ma avendo ben chiaro che, per i sindacati, i posti di lavoro del personale impiegato nei vari enti non si toccano. «Non è pensabile - è la critica del segretario della Uil Lazio Luigi Scardaone - che in un sistema di società pubbliche si vada avanti con più di un terzo di personale precario». Su 4.300 persone, infatti, circa 1.600 hanno un contratto a tempo determinato. E a proposito di sprechi, i sindacati snocciolano dei dati su consulenze e spese di affitto a società regionali ed enti, come ad esempio consulenze a Sviluppo Lazio per 27 milioni di euro, a Filas (società finanziaria per lo sviluppo economico del Lazio) per 8,2 milioni di euro, a Bic (la società che sostiene la creazione e lo sviluppo d’impresa) per 5 milioni di euro.

Filas, Bic, Sviluppo Lazio, Litorale Spa spendono di affitto per i locali in uso la bellezza di 5 milioni e mezzo di euro l’anno, mentre Unionfidi, la società che favorisce l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, si attesta sui 150mila euro.

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