Economia

I sindacati rispondono a Fiat: un altro sciopero in novembre

Per il rinnovo del contratto fitto calendario di colloqui tra organizzazioni e Federmeccanica

I sindacati  rispondono a Fiat: un altro   sciopero in novembre

da Milano

Bastano 30 euro per spiazzare il sindacato. La mossa della Fiat ha provocato reazioni diverse, e le organizzazioni dei metalmeccanici, impegnate nel rinnovo del contratto, non hanno trovato risposta migliore che indire un nuovo sciopero. Ufficialmente, non c’è esplicita sequenzialità tra l’anticipo deciso a Torino e il nuovo stop di 12 ore programmato per novembre; ma tra i due eventi c’è una liaison fin troppo visibile. Le «nuove» 12 ore si aggiungono alle 8 già programmate per martedì prossimo, 30 ottobre.
Ieri i sindacati dei metalmeccanici, Fim, Fiom e Uilm, e la controparte Federmeccanica hanno fissato un fitto calendario di incontri che potrebbe, in via ipotetica, scongiurare il ricorso all’astensione deliberata ieri. Incontri su questioni singole sono stati previsti per il 9, il 12, il 14 e il 15 novembre, per arrivare il 21 a un tavolo plenario. Lunedì, alla vigilia dello sciopero già in programma, altro incontro delle tre segreterie sul contratto. Pur se le posizioni sono ancora lontane, la mossa della Fiat sembra aver rimesso in moto una trattativa che era bloccata. «Vogliamo andare a una fase di confronto più stretto - ha spiegato Antonino Regazzi, segretario generale della Uilm - per vedere le carte di Federmeccanica. Se Fiat ha fatto questa apertura, è certamente un fatto importante, visto che è l’azienda più grande: per questo è necessario continuare il confronto».
Federmeccanica giura di non essere stata avvisata dalla Fiat della mossa adottata. Il direttore generale, Roberto Santarelli, ha osservato che il gesto unilaterale «non è un atto ostile verso il sindacato né un elemento di rottura verso il sistema delle imprese». Dal fronte sindacale vari e coloriti i commenti sui 30 euro che la Fiat metterà in busta paga come anticipo sull’aumento contrattuale. Per Tonino Regazzi, segretario generale della Uil, «non si dice mai di no ai soldi ma i lavoratori potrebbero prenderla come una presa in giro». Gugliemo Epifani, leader della Cigil, ha detto: «Generalmente non condividiamo quando si fanno queste scelte, perché si può indebolire la tenuta dei rinnovi dei contratti di lavoro». Ma ha aggiunto che ci sono tutte le condizioni per chiudere rapidamente le trattative contrattuali («l’industria meccanica va bene»).
«Spero faciliti il contratto», è il pensiero del ministro del Lavoro Cesare Damiano, condiviso dal suo collega allo Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani: «Voglio credere che il gesto della Fiat sia orientato a favorire la chiusura del contratto. Non voglio interferire con azienda e sindacati, ma sarebbe una bella cosa se entro l’anno il contratto ci fosse». Dello stesso avviso il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, che registrando una maggiore disponibilità di Federmeccanica a discutere, ha convenuto che l’obiettivo è firmare entro dicembre.

«Per questo - ha detto, con una logica tutta sindacale - abbiamo deciso oggi ulteriori 12 ore di sciopero».

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