Silvia Villani
Franco Sala
Sono poco entusiasti i sindaci dellhinterland sul ticket dingresso a Milano. Rimproverano a Letizia Moratti di aver deciso senza consultarli e minacciano: «Potremmo introdurre anche noi dei pedaggi».
Il contro-ticket
«La strada scelta, dal punto di vista ecologista, è sicuramente accettabile commenta il sindaco di Rho, Paola Pessina -. Purtroppo i quattrini che incasserà Milano non porteranno alcun beneficio al potenziamento del trasporto pubblico extraurbano. Da noi le ferrovie sono congestionate, quanto al trasporto su gomma non ci sono soldi per migliorare la situazione. Cosa fa Milano, fa pagare chi va in città a lavorare portando ricchezza e poi il balzello se lo tiene tutto per sé?». Carlo Stelluti, sindaco di Bollate, è ancora più pessimista: «La gente si abituerà a pagare cercando di recuperare la spesa dai datori di lavoro; succederà come con le autostrade, dove, nonostante il pedaggio, ci sarà sempre lintasamento». I primi cittadini, compresi quelli di Pero e di Baranzate, non credono che la strada intrapresa da Milano possa realmente migliorare la mobilità dei loro amministrati; così minacciano di imporre a loro volta balzelli di attraversamento, e chiedono al sindaco Moratti di poter decidere insieme. «E se il capoluogo fa da solo, saremo costretti a imitarlo» sottolinea Giuseppe Corbari, sindaco di Baranzate.
«Si rischia il caos»
I sindaci a nord del capoluogo fanno quadrato e rilanciano un nuovo dazio, il «ticket di passaggio». «Ho già detto polemicamente di essere pronto a farlo per Cinisello Balsamo - spiega il sindaco di Rifondazione Angelo Zaninello -. Non sono per nulla favorevole al ticket di Milano, per ridurre traffico e smog occorre potenziare i mezzi pubblici, introdurre una tariffa unica per lintera area metropolitana e incrementare i parcheggi di interscambio». Preoccupato dai 70mila veicoli che attraversano quotidianamente Sesto San Giovanni e che andrebbero a intasare la viabilità e i parcheggi intorno al capolinea della linea 1 della metrò, è il sindaco Giorgio Oldrini, che ribadisce: «Non bisogna tassare i pendolari. Questo è un tema da città metropolitana, pensare di risolverlo entro i confini di Milano è una pretesa aggressiva». Pronti a introdurre il dazio di passaggio anche il sindaco di Bresso Giuseppe Manni e il sindaco di Cologno Mario Soldano. «Siamo già stati penalizzati abbastanza - tuona Manni -. A Bresso è stato tolto il bus che collegava la città con il centro di Milano». A lui fa eco il primo cittadino di Cologno Monzese. «Non possiamo subire una misura che va a penalizzare il traffico locale. In città noi abbiamo tre stazioni della metropolitana».
«Subito un tavolo»
Il ticket fa il pieno di critiche anche in Brianza. Michele Faglia, sindaco di Monza, spiega che «così comè, non è un provvedimento ecologico: lo smog non deve diventare un pretesto per drenare risorse per il capoluogo». «Sono fortemente contrario spiega Giampiero Mariani, sindaco di Desio a capo di una maggioranza di centrodestra . Questo ticket assomiglia tanto a unaltra gabella, incide in maniera consistente su famiglie e fasce deboli». Più possibilista Giacinto Mariani, primo cittadino leghista di Seregno. «È una scelta che penalizza la Brianza dice -. Lintenzione della Moratti è reperire risorse per migliorare la qualità della vita di tutti. Ma dopo lintroduzione occorre fare la voce grossa con il governo per avere le opere pubbliche promesse». Antonino Romeo, sindaco di Forza Italia a Limbiate, spiega: «Il mio parere è contrario. Bisogna convincere i pendolari a usare i mezzi pubblici. Ovviamente, quelli che esistono vanno potenziati. Anche Limbiate è tagliato dalla Monza-Saronno, dovrei far erigere dei caselli per incassare il ticket del pedaggio...». Gianfranco Massetti, sindaco ds di Paderno Dugnano, aggiunge: «Non sono pregiudizialmente contro il ticket, ma la Moratti dovrebbe aprire un tavolo con i comuni della Provincia».
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