«I soldi ci sono, ma le tasse devono restare»

«I soldi ci sono, ma le tasse devono restare»

(...) Beh, quei 203 milioni nella libera disponibilità?
«Ma cosa sono? Il bilancio di una Regione è di 5 miliardi di euro».
Bruscolini. Però allora non era meglio lasciarli ai liguri?
«Ma non è che quei soldi non vengano destinati, vengono spesi tutti, servono tutti».
Non per il buco della Sanità, però?
«No, ma ci sono tantissime altre spese. Trasporti, istruzione, ambiente, assistenza sociale... E poi una cosa: col federalismo fiscale adesso non esiste neppure più la libera disponibilità. È un termine improprio. Anche le spese della Sanità possono essere ricomprese nella libera disponibilità».
D’accordo, ma quei soldi come li usate?
«Solo per il funzionamento del consiglio regionale se ne vanno 30 milioni, per il personale altri 50, senza contare le spese di gestione, per il trasporto pubblico escono 127 milioni».
Sono spese che esistevano già prima delle nuove tasse.
«Sì, certo. Ma vanno affrontate».
L’accisa sulla benzina però resta tutta disponibile, non potevate toglierla?
«L’accisa sulla benzina no. È la nuova tassa sulla benzina che abbiamo aggiunto. E rende solo 10 milioni di euro».
Potevate togliere quella. O la maggiorazione sull’Irap.
«Si va a Roma e ogni Regione cerca di incassare più possibile dalla “torta” che è il Fondo sanitario regionale. Una volta esaurito quello, si deve far fronte alle esigenze con risorse proprie».
Ma tolto il discorso Sanità, quest’anno il bilancio prevede maggiori entrate, e quindi spese, in tutti i settori...
«Sì, avremo maggiori entrate. Prevediamo 140 milioni di indebitamento (su 150 di tetto massimo consentito). Più ci saranno maggiori trasferimenti dallo Stato».
Insistiamo: già che ci sono più soldi non si potevano abbassare le tasse appena alzate?
«No, perché i fondi dallo Stato sono vincolati a essere utilizzati in determinati settori».
Comunque anziché risparmiare dove si può, la Regione spende più soldi.
«Se potessi ridurre le tasse lo farei, non sono un fautore delle imposte. Speriamo un giorno di abbassarle».
Un giorno dopo il 2010, visto che fino ad allora c’è un emendamento che vincola le maggiori entrate?
«Mah, se andasse particolarmente bene il piano di rientro della Sanità... In questo caso, se ci fossero davvero tanti soldi disponibili, si potrebbe anche ritrattare con il governo e abbassare le tasse. In questo momento non si può».
Diciamo che è una scelta politica, un indirizzo della giunta.
«Sì, chiaro che si può scegliere dove prendere i soldi.

Ma senza un equilibrio dei conti della Sanità saremmo costretti a portare al massimo tutte le aliquote di tutte le tasse. Esploderebbe tutto».
Le tasse restano. Con rammarico dell’assessore. Ma soprattutto di chi le deve pagare.

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