I soldi dei Comuni vanno ai rom

«Come è possibile distrarre fondi da un capitolo di bilancio che ha una finalità chiara e ben esplicitata?». Con questa motivazione il capogruppo della Democrazia cristiana per le autonomie alla Pisana, Fabio Desideri, ha presentato ieri all’assessore al Bilancio, Luigi Nieri, e all’assessore ai Lavori pubblici, Bruno Astorre, una richiesta per fare luce sull’articolo 55 della legge finanziaria regionale del 2006.
Con questo articolo risultano destinati 25 milioni di euro al «recupero degli immobili pubblici o di culto con valenze storico-culturali per l’edilizia scolastica e l’eliminazione delle barriere architettoniche».
Eppure è della stessa regione l’iniziativa di «prelevare» 400mila euro dalla somma di denaro messa a disposizione e trasferirli per «il potenziamento delle aree di accoglienza delle popolazioni nomadi», così come recita la determinazione dirigenziale numero C1653.
Al capogruppo Dc risulta difficile trovare una relazione tra i fondi stanziati per i campi rom della capitale e il programma per il miglioramento della viabilità e del generale recupero dei piccoli centri urbani laziali.
Si tratta, quindi, di un’ulteriore perdita di risorse economiche per il necessario mantenimento e la fondamentale conservazione e tutela di beni destinati principalmente ai cittadini. Ma non è tutto. Ad aggravare una situazione così poco chiara vi è anche il Patto per la sicurezza siglato lo scorso 17 maggio presso la prefettura di Roma tra il ministro dell’Interno Amato e l’attuale sindaco di Roma.
Il patto prevede un rafforzamento numerico delle forze dell’ordine, oltre a una serie di interventi sulla prostituzione, la contraffazione e l’organizzazione dei campi nomadi.
Questo significa maggiore dispersione di autorità per la sicurezza comune e, di conseguenza, perdita di personale in zone dove servirebbe particolare tutela.
Sull’iniziativa era intervenuta il 5 giugno scorso anche l’Opera Nomadi Lazio che ribadiva la pericolosità dei macro-campi e proponeva la sottoscrizione di ulteriore patto per la sicurezza sociale degli zingari e dei cittadini romani.


«A quanto pare, - ha concluso Desideri - il condizionale è d’obbligo in attesa di una dichiarazione ufficiale, se mai arriverà, i 400mila euro saranno invece impiegati per la costruzione di una recinzione all’interno del campo Salone, la cui presenza ha decretato la chiusura della prospiciente stazione Fr2, la creazione di spazi per la socializzazione dei rom e per le altre iniziative ancora in via di definizione. Superfluo ogni commento».

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