Sì daccordo, Lady Gaga ha vinto i suoi bei tre premi (miglior popstar, miglior artista donna e miglior canzone per Bad romance). E vabbé. E alla bellezza di sedici anni Justin Bieber è il miglior artista maschile in assoluto, ma cè poco da meravigliarsi, visto che questo biondino canadese ha già presentato i Grammy Awards e cantato addirittura alla Casa Bianca. Però per noi che siamo alla periferia dellimpero musicale, schiacciati in un mercato microscopico, ancor più della trafila di premi più o meno prevedibili, la notizia è che gli Mtv Europe Music Awards di Madrid hanno incoronato Marco Mengoni come «giovane artista europeo del momento» (Best european act), roba incredibile per un ragazzo che fino a un anno fa era un signor nessuno che faceva il barista a tempo perso. Invece è proprio così: è il primo italiano a fare la «doppietta» e ad aver vinto quindi sia la categoria «best italian» sia quella «best european».
Lui era senza parole. Accelerazione clamorosa, la sua. A quasi ventidue anni nel 2009 ha vinto X Factor, è arrivato terzo al Festival di Sanremo e grazie al cd Re matto (appena uscito anche in versione live su Sony) si è piazzato tra le rivelazioni del momento scatenando, ça va sans dire, anche la sua bella dose di polemiche. Prima tra tutti, quella con Morgan il quale, dopo esser stato accompagnato alla porta del Festival, aveva nientemeno detto che il brano di Mengoni, Credimi ancora, era un plagio. Vabbé. E poi quella con Fabri Fibra che, nel brano Non ditelo tratto dal disco web Quorum, ha cantato senza farsi troppi problemi che «Mengoni è gay ma non può dirlo perché poi non venderebbe più una copia».
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