da Vicenza
A Vicenza si va, in ordine sparso, a manifestare contro il governo. In prima linea i segretari di due partiti di governo, Franco Giordano (Prc) e Oliviero Diliberto (Ci), oltre a loro il capogruppo alla Camera dei Verdi, Angelo Bonelli. Per evitare strumentalizzazioni, hanno spiegato i leader della sinistra radicale, sono stati invitati i ministri e i sottosegretari a rimanere a casa. Come dire che con la mano destra si va dare una pacca sulla spalla ai manifestanti, e con la sinistra si pigiano i bottoni alla Camera e al Senato per votare sì al Dal Molin e al rifinanziamento della missione in Afghanistan.
Luciano Violante, ds, presidente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio, ha dato una definizione forte e chiara della paventata partecipazione alla manifestazione di alcuni sottosegretari del governo Prodi: «Indecorosa». Già, perché se un ministro che aveva annunciato la sua presenza ha preferito fare marcia indietro (Ferrero per festeggiare la libertà religiosa dei valdesi a Pinerolo) un altro meditava di calare lasso contro la base Usa (Pecoraro Scanio starebbe infatti pensando a una relazione sullimpatto ambientale per fermare lampliamento della base di Vicenza), i sottosegretari Paolo Cento (Verdi) e Alfonso Gianni (Prc) vorrebbero fortissimamente esserci e marciare contro la base.
Gli organizzatori dei comitati No-Dal Molin, infuriati con il governo, hanno spiegato ai vari partiti di essere liberissimi di partecipare con la propria bandiera, ma solo se listata a lutto. E al comizio finale non ci sarà posto per discorsi di politici ritenuti responsabili di aver dato il via libera ai parà della 173ª Brigata.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.