Si è avuto bisogno perfino di scomodare la leggenda dei «leoni di Higbury» per trovare un paragone che reggesse a quanto i giovani dell'Imperia, orfani dei «big» che, tre settimane fa in compagnia dell'ex tecnico Giancarlo Riolfo hanno sbattuto la porta a causa del perdurare dei ritardi della società del «patron» Gianfranco Montali nel versare loro i «rimborsi» spesa, stanno sopportando in questo campionato di serie D nel quale i nerazzurri continuano, nonostante tutto, a occupare il terzo posto alle spalle delle corazzate Biellese e Alessandria. Da tre settimane l'organico a disposizione del nuovo allenatore, il francese Lilian Martin ex giocatore del Monaco ai tempi di Henry e Trezeguet, si è ridotto all'osso e quindi mentre le squadre avversarie possono permettersi il «lusso» delle canoniche tre sostituzioni per partita i giovani imperiesi che corrispondono ai nomi di Cicutti, Ciolli (scuola Juve), Di Placido, Ambrosini, Vannucci, Gatti, guidati dai più esperti capitan Vago (ex Torino e Milan), Garibbo e dal francese Michael Marsiglia, dall'illustre passato nel massimo campionato transalpino e l'anno scorso protagonista del campionato di serie A israeliano, sono costretti, in pratica, a terminare l'incontro con l'undici iniziale, come è successo anche nel derby vinto due giornate fa in casa contro il Savona. Da quando è scoppiato il parapiglia due sono state le sconfitte, entrambe di misura, patite dai nerazzurri: una a Vercelli contro la Pro Belvedere, i parenti «poveri» (si fa per dire visto il budget a disposizione della squadra allenata dal genovese Salvatore Mango) delle bianche casacche e l'altra domenica scorsa, per un goal arrivato per giunta nei minuti finali, al «Lamarmora» di Biella di fronte alla capolista Biellese.
Al vertice del sodalizio nerazzurro siede dal 2003 il «master president» Gianfranco Montali. Come è stato scritto Montali è uno dei maggiori conoscitori di calcio del Nord-Ovest e della vicina Francia (e l'ultima campagna acquisti lo dimostra eccome), ma curiosamente, ovunque si trovi ad operare non riceve aiuti, anzi solo diffidenze. In occasione del derby casalingo contro il Savona, la domenica del «caso Sandri» nella gradinata Nord del vecchio e glorioso stadio «Ciccione» è scoppiato il caso che sta ancora facendo discutere tutta la città.
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