I tifosi: «La politica pensi all’Italia, non al calcio»

I tifosi: «La politica pensi all’Italia, non al calcio»

(...) e così ha fatto dopo aver letto la proposta di Franco Cardiello, senatore di Coesione nazionale, di sospendere l’incontro tra Chievo e Sampdoria per eccesso sospetto di combine. È bastata la pubblicazione del nostro articolo sulle pagine genovesi del Giornale, a fra trasalire i doriani e a far squillare ieri i telefoni della redazione. Ragazzi, giovani, famiglie che hanno chiamato per far sentire la loro indignazione. Come una signora di Sampierdarena, tifosa da sempre e per tradizione che di fronte all’interrogazione urgente presentata da Cardiello al premier Berlusconi proprio per chiedere una sospensione della gare sospette, ha perso la pazienza. «Invece di occuparsi delle cose importanti che stanno succedendo in Italia, pensa alla Sampdoria e al Chievo. È una vergogna». Ma il coro di indignazione dai quartieri della città è rimbalzato anche nei palazzi della politica. Gianni Plinio, il responsabile Pdl della sicurezza per la Liguria, sampdoriano «accanito» come si definisce lui stesso, Cardiello lo conosce dai tempi in cui erano insieme nel Msi e dopo aver saputo della sua interrogazione si è molto, molto arrabbiato. «Ho chiamato il senatore Giorgio Bornacin, lui è juventino, ma gli ho dato il compito di reperire Cardiello e di dargli una tirata d’orecchie - racconta al telefono - per la sua iniziativa con cui mette in dubbio l’onorabilità della Sampdoria». Evidentemente, continua Plinio «Cardiello non conosce la storia e lo stile della squadra che ha sempre fatto della lealtà la sua bandiera. La sua interrogazione è un’offesa al mondo blucerchiato». Capito? Certamente.


E però, il politico del centrodestra va avanti e manda anche un secondo messaggio al collega di Coesione nazionale che ha messo in dubbio l’onore e la lealtà della sua squadra. «Lo invito per domenica a Verona a vedere Chievo-Samp e così potrà toccare con mano la nostra correttezza».

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