Sport

I tormenti di Moratti tra Guardiola e Benitez

Il destino del tecnico del Barcellona è legato alle elezioni del nuovo presidente blaugrana. In più pesa il rapporto burrascoso con Eto'o. L'allenatore dei Reds in pole position, ma non si può escludere Hiddink. Un nome a sopresa: Dunga

I tormenti di Moratti  
tra Guardiola e Benitez

Stefano Fiore

La mossa di Fabio Capello, che telefonicamente ha concordato con la Federcalcio Inglese la conferma sino al 2012 senza clausola di rescissione e con garanzia di ampi poteri, ha lasciato il segno in casa Inter: era lui l’allenatore designato a sostituire Josè Mourinho. Oggi Capello prima firmerà il nuovo accordo, poi partirà per il Sudafrica. Un matrimonio che è sfumato anche per resistenze interiste, il ct inglese voleva portare a Milano il fidato Franco Baldini che però avrebbe limitato i poteri di Marco Branca a cui Moratti è molto legato per l’eccellente lavoro svolto negli ultimi anni.

L’ordine presidenziale è stato quindi quello di sondare la situazione di Pep Guardiola. Lo spagnolo è in piena sintonia con il Barcellona ma in ballo c’è sempre lo spettro delle elezioni del nuovo presidente blaugrana: Guardiola tifa per la vittoria di Alfons Godall (delfino di Laporta). Al momento è ampiamente in vantaggio Sandro Rosell con cui Guardiola non ha rapporti idilliaci ma che ha già dichiarato che è pronto a confermarlo per tutta la durata del mandato. La soluzione Guardiola poi creerebbe imbarazzo per il rapporto tempestoso che il tecnico spagnolo ha avuto con Eto’o: nel 2008-09 nonostante la grande annata il camerunense è stato sacrificato senza rimpianti pur di arrivare a Ibrahimovic. E non sono attendibili le voci che danno Eto’o partente per Madrid. Non bisogna infatti dimenticare che il numero 9 del Camerun, già di proprietà madridista dal 1997 al 2000, si è lasciato male con l’ambiente tanto che nel 2005, dopo la prima Liga conquistata con il Barcellona, cantò l’ormai celebre «Madrid, cabròn, saluda el campeòn» in segno di disprezzo verso la Casa Blanca.

Dunque all’Inter, a parte il nome a sorpresa di Dunga, non rimangono che due opzioni. Il procuratore di Guus Hiddink (sponsorizzato da Sneijder) ha dichiarato che l’Inter l'ha contattato una settimana fa ma, conoscendo le difficoltà per liberare il tecnico olandese dalla nazionale turca, ha virato su altri nomi. Non rimane che Rafa Benitez, del quale Moratti non è del tutto convinto. La decisione rischia di andare per le lunghe ma c’è da non sottovalutare un particolare, il destino di Maicon.

Ieri il suo procuratore, Antonio Caliendo, ha detto: «Sul suo futuro si decide in questi giorni. In corsa ci sono Real e City». L’Inter è pronta a cederlo, ha già bloccato il sostituto: Matias Aguirregaray (Porto Alegre). Il tutto, sommato alle parole di ieri del dg Paolillo («Su Maicon deciderà il nuovo allenatore»), porta a pensare che potrebbe esserci un’accelerata decisiva entro una settimana.

Il sogno rimane Guardiola, il «ripiego» preferito è Hiddink («Credo sia impossibile vada all’Inter» il parere del suo agente Cees Van Niewenhuizen), ma a oggi la scelta più probabile risponde al nome di Benitez.

Commenti