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"I treni supersonici? Da Milano a Roma bastano 30 minuti"

Andrea La Mendola, direttore operativo della Hyperloop di Elon Musk, racconta come si viaggerà oltre la velocità del suono. La prima linea negli Usa dal 2023

"I treni supersonici? Da Milano a Roma bastano 30 minuti"

Non si aspetterà ancora molto, tra meno di cinque anni, avremo già un prototipo operativo che cambierà integralmente il nostro modo di viaggiare, come Hollywood ha raccontato nelle sue pellicole di fantascienza. Seduti dentro a una capsula, detta «pod», ci muoveremo dentro a un tubo alla velocità supersonica di 1200 km/h, una decina di chilometri superiore a quella del suono, 500 chilometri in 25 minuti. Milano-Roma nel tempo di un caffè e quattro chiacchiere. Torino-Parigi in dieci minuti in più.

È l'obiettivo della società californiana Hyperloop Transportation Technologies, con sede a Los Angeles e fondata nel 2013 dall'imprenditore sudafricano-statunitense Elon Musk, patron di Tesla. Al progetto si è unito il manager di successo italiano Gabriele Gresta, detto «Bepop» per il suo amore per il Jazz, ex imprenditore di software, che ha voluto come direttore operativo, l'ingegnere Andrea La Mendola, 36 anni di Torino. Andrea, persona sensibile, pratica e di grande intelligenza, da Los Angeles guarda il suo Paese con orgoglio e racconta in esclusiva a Il Giornale perché la velocità supersonica ci cambierà la vita. Hyperloop è considerato «il quinto modo di viaggiare», un vettore capace di percorrere mille chilometri in 45 minuti, grazie all'elettromagnetismo, una scienza che anche Albert Einstein aveva studiato. «Gresta mi chiamò per chiedermi di realizzare un video d'informazione per illustrare ai potenziali investitori l'idea rivoluzionaria di Musk. Successivamente, il filmato è diventato un documentario che ha seriamente aiutato l'azienda a raccogliere milioni di dollari grazie al crowdsourcing, un sistema innovativo per finanziare una start-up, studiato alla Harvard Business School».

Oggi Andrea è direttore delle operazioni globali, siede nel consiglio di amministrazione e nei vari comitati strategici dell'azienda. «Un hyperloop è un nuovo sistema di trasportare merci e persone a oltre 1200 km/h all'interno di una rete tubolare a bassa pressione. La capsula che contiene una quarantina di passeggeri è mossa da un propulsore elettrico a induzione e compressori d'aria. La larghezza del tubo è di 4 metri e il vettore non ha ruote né binari, ma si muove su un cuscino d'aria che, assieme alla bassa pressione interna, riduce l'attrito durante la levitazione della capsula. Senza attrito si risparmia energia e si aumenta la velocità, grazie anche al design aerodinamico della capsula, detta anche pod». Inoltre, muoversi protetto dentro una struttura tubolare ha anche il vantaggio per la capsula di evitare gli agenti atmosferici che causano usura dei materiali e rallentano la velocità, come capita ai normali treni Tav.

HyperloopTT nel 2013 è stata la prima azienda sul mercato a sviluppare la tecnologia Hyperloop dal punto di vista commerciale. Elon Musk nel suo documento «l'Alpha Paper» descrive in modo programmatico la missione e gli obiettivi della sua azienda in un nuovo settore che accoglie altre due aziende.

«Anche se siamo i leader in hyperloop, la concorrenza ci porta notevoli vantaggi spiega Andrea La Mendola -. Non siamo gli unici avventurosi e la presenza di competitor che fanno ingenti investimenti in questo campo permette una costante crescita ed evoluzione». Anche il miliardario britannico Richard Branson, proprietario del marchio Virgin, ha investito in una società di trasporti hyperloop.

Questo nuovo sistema di mobilità richiede investimenti mostruosi, soprattutto per realizzare la rete di tubi e, probabilmente, in futuro richiederà alle varie aziende competitor di allearsi. «Parlando di costi, pur dovendo affrontare spese abnormi, il costo capitale (capex) è inferiore alla realizzazione di una rete Tav. Infatti, se un chilometro di alta velocità nei Paesi occidentali costa tra i 15 e i 20 milioni di dollari, costruire un km di tratto intubato, invece, non dovrebbe superare i 10 milioni. E anche i costi operativi (opex) sono più bassi, assieme alle spese di manutenzione, del personale, dell'energia. Investimenti ammortizzabili in 25 anni e senza attingere alle casse statali».

Le capsule con 38 passeggeri viaggeranno singolarmente nella struttura tubolare. E per competere in quantità di passeggeri con i treni Tav, dovranno soltanto aumentare la loro frequenza, cosa semplice, visti i tempi di percorrenza più che dimezzati. Sorprende anche il costo del biglietto del treno ipersonico. «Ci siamo basati su uno studio sullo stato americano dell'Ohio: un Cleveland-Chicago di 558 km (pari a un Milano-Roma) con HyperloopTT costerà 37 euro, più economico di un Frecciarossa».

E allora non stiamo più nella pelle, quando viaggeremo più del suono? «L'obiettivo di HyperloopTT è di ultimare tutti i test per la certificazione del prodotto entro il 2022 e trasportare persone entro il 2023. Il primo sistema avrà una lunghezza massima di 5 km e servirà a completare la certificazione, garantire sicurezza e affidabilità». Dal 2023 partirà lo studio di un corridoio hyperloop Chicago-Cleveland-Pittsburgh, 770 km, realizzabile in sei anni. «Sarà l'inizio per una rete che coprirà il Mid-West, le cui città ora sono raggiunte dagli americani con voli domestici, mentre con i treni HyperloopTT ci sarà un sistema metropolitano su scala continentale», spiega Andrea. Sarebbe come avere una metro delle capitali europee. Da Milano a Madrid, passando da Ginevra, Lione e Parigi, senza sedersi. E sarebbe bello accordarsi come Europa unita, non pensando al singolo interesse».

Manca davvero poco, la tecnologia detta anche vactrain, ovvero vacuum-train, quel miracolo che permette la levitazione magnetica e la spinta di una capsula dentro un tunnel-tubo sottovuoto non sarà più fantascienza da Hollywood, perché entro i prossimi cinquant'anni, la sfida sarà viaggiare a 8000 km/h.

Quasi otto volte la velocità del suono.

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