da Milano
LUefa deciderà fra poco più di due mesi la sede degli Europei 2012. Fino a quindici giorni fa quella dellItalia era considerata lunica candidatura seria, niente di ufficiale ma la concorrenza, formata dalle accoppiate Polonia-Ucraina e Croazia-Ungheria, appariva quasi una dovuta alternativa. Ma oggi, dopo lomicidio di Catania, lUefa esce allo scoperto e lancia un grido dallarme sullo stato dei nostri impianti: «Non sono più allavanguardia - ha dichiarato William Gaillard, portavoce del massimo organismo europeo -. Sono del secolo scorso e il calo di spettatori è dovuto alla mancanza di confort elementari, oltre alla paura di frequentarli con famiglie e bambini. Non sono più stadi allaltezza e occorre intervenire». In fondo lUefa sembra sufficientemente preoccupata allidea di un Europeo che emigra allEst, ma appare altrettanto infastidita da quanto sta accadendo in Italia: «Una situazione che tuttavia non vi compromette definitivamente - ha replicato Gaillard -, sempre che investiate in programmi edilizi di una certa importanza». Ma lUefa non ci chiede solo di mettere mano alla cazzuola, è la situazione generale che inquieta e non è piaciuta neppure una frase del presidente di Lega Antonio Matarrese che ha commentato la morte dellispettore di polizia come parte di un sistema: «Non cè dubbio - ha commentato Gaillard -, che certe dichiarazioni siano insopportabili per orecchie civilizzate». In serata sono arrivati i chiarimenti di Matarrese, che ha avuto problemi anche con il sindacato di polizia, ma resta difficile convincere lUefa che qui le cose stiano funzionando: «Siamo per la tolleranza zero, il nostro presidente Michel Platini è stato molto chiaro». LUefa, come è noto, non ha alcuna giurisdizione sulle federazioni nazionali e il suo intervento è rigorosamente relativo alla nostra candidatura, ma ha valutato positivamente i provvedimenti adottati dal nostro governo, pur mantenendo le distanze sulla forma: «Bisogna reprimere i violenti - ha chiesto Gaillard -. Però non sono daccordo quando si dice che occorre educare i tifosi alla cultura sportiva. LItalia deve fare i conti con una minoranza organizzata da gruppi politici estremisti che hanno deciso di impadronirsi delle curve. Con loro non ci facciamo illusioni, non si possono educare, bisogna reprimerli ed escluderli dagli stadi. In Italia la matrice politica è chiara».
Non quelli cui fa riferimento Gaillard, ma proprio i politici ora devono codificare questa tolleranza zero invocata dallUefa. Lex presidente del Coni Mario Pescante è per la linea durissima: «Ridurre i posti in curva, ritorno della polizia negli stadi e steward con identità giuridica».
Chi teme che le nuove misure adottate dal governo vengano annacquate sono soprattutto i sindacati di Polizia, spiazzati dai tempi strettissimi in cui si è tornati ad autorizzare le partite in notturna: «Ci aspettavamo un ripensamento, ma mai in tempi così stretti. Le indagini sulla morte del collega Raciti - si legge in una nota - stanno chiarendo quanto la complicità delle tenebre favorisca lapprovvigionamento delle armi e le azioni di rappresaglia contro le forze di polizia. È vergognosa la sudditanza del governo a superiori interessi economici».
Ma ciò che è più grave è che certe frange continuino a dettare legge. Eppure nellattuale clima da post diluvio universale, in cui sembra che tutto venga setacciato e controllato oltre ogni logica, ancora una volta si è manifestato un fenomeno straconosciuto che dà il polso del nostro calcio quando giovedì la Roma ha messo in vendita 1.
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