Roma

Immigrati accampati a due passi da S. Pietro

Pomarici (Fi): «I cartelli vietano ai bambini di giocare a palla, ma l’immondizia e i giacigli di fortuna non li controlla nessuno»

Rita Smordoni

Grossi cartelli ovunque che vietano categoricamente a bambini e genitori di giocare con la palla e pedalare in bicicletta. Peccato che tutto intorno, a vista d’occhio, si scorgano vistose tracce di bivacchi di extracomunitari, brandine semi-nascoste, perfino qualche baracca abusiva fra il fontanone e le mura. Così si presentano i giardini della Mole Adriana, in pieno centro storico. Non solo Colle Oppio nasconde clandestini e disadattati. L’area di Castel Sant’Angelo non è da meno. Impossibile far finta di niente per i turisti, per i romani che vogliono passeggiare all’ombra dei torrioni, sedere su una panchina, o portare i figli piccoli a giocare.
Alcuni giorni fa il capogruppo di Forza Italia nel XVII Municipio, Marco Pomarici, ha perlustrato i giardini in lungo e in largo: «Ho trovato una situazione a dir poco vergognosa - racconta - La manutenzione del verde, subappaltata dal Servizio Giardini alla solita ditta privata, è del tutto inefficace. Vi sono ovunque rifiuti maleodoranti, tombini intasati, erbacce a vista d’occhio senza che nessuno si preoccupi di potarle, cocci di vetro a pochi passi da dove giocano i bimbi. Oltre a siringhe e profilattici». E non basta. Alcune bocchette di irrigazione dell’acqua sarebbero inservibili. Delle vecchie aiuole di ligustro si sono perse le tracce. Affiorano qua e là perfino fili elettrici scoperti.
In questa situazione suonano quasi a beffa i grossi cartelloni del Comune che vietano di: oltrepassare le recinzioni, giocare a palla, girare in bicicletta, effettuare riprese cinematografiche. Con tanto di orario di chiusura dell’area al pubblico, per i mesi estivi, alle ore 21. «Il colmo è che proprio dove sono affissi i cartelli, - rimarca Pomarici - gli extracomunitari hanno creato i loro ricoveri. Una piccola baraccopoli, con tanto di panni stesi ad asciugare, generi alimentari e vespasiani di fortuna. Alcuni hanno divelto le recinzioni metalliche per farne una copertura. Perché il sindaco Veltroni vieta ai bambini del I e XVII municipio di svagarsi, perfino in bicicletta, nell’unico luogo che hanno a disposizione? Perché lascia i giardini alla mercè di disperati, alcolizzati e tossicodipendenti?».
Ma la domanda successiva è spontanea: che succede all’ombra delle mura di Castel Sant’Angelo dopo le 21? Si rischiano anche qui stupri e violenze come a Colle Oppio? Il XVII Municipio fa quello che può: «Pochi giorni fa - informa la portavoce, la consigliera Rosita Torre - l’area giochi dei bambini, dopo le nostre continue segnalazioni all’Ufficio Giardini ed ai vigili urbani, è stata finalmente ripulita da immondizia e detriti. Restano in piedi, però, tutti gli altri problemi».
Dalla baraccopoli alle aiuole maleodoranti. Un pessimo biglietto da visita per un’area che fin dai tempi dell’imperatore Adriano era stata concepita come il giardino di Roma. Da sottolineare che per il Giubileo il Campidoglio aveva ricevuto dal Governo nazionale ben 4 miliardi e mezzo di lire nel 2000 per il ripristino del verde e la pulizia dei fossati.

Soldi evidentemente gettati al vento.

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