La critica (aspra) dopo lo sconcerto: al gruppo comunale di Alleanza nazionale lesito del Consiglio straordinario sulla sicurezza di lunedì non è proprio andato giù. Perché ha certificato il fallimento di unamministrazione su un tema così sentito dalla cittadinanza, specie dopo gli ultimi tragici fatti. Perché come ha rimarcato ieri durante la conferenza stampa convocata a via delle Vergini Gianni Alemanno, «la Giunta si è presentata a mani vuote sullargomento, facendo intravedere la crescente disattenzione del sindaco Veltroni per Roma».
Quindi un nuovo duro attacco allassessore alla Sicurezza, Jean Leonard Touadi, il secondo dopo quello di lunedì scorso in aula Giulio Cesare (e prima dellacceso confronto radiofonico del pomeriggio sulle frequenze di Radio Città Futura): «Touadi - spiega Alemanno - non ha fatto altro che riciclare il tema del Patto sulla sicurezza di maggio, che è ormai fallito, oltretutto con un intervento aggressivo e fazioso. Ho chiesto le sue dimissioni anche perché non può essere lui lunico capro espiatorio di tutta questa situazione». Infine la soluzione: «Senza le espulsioni il problema delle legalità e dellimmigrazione irregolare non potrà essere risolto. Abbiamo individuato ventimila persone denunciate per reati vari alle autorità giudiziarie. I pochi allontanamenti dellultimo periodo dimostrano linadeguatezza del pacchetto Amato».
Prima di Alemanno era stato il consigliere comunale Fabrizio Ghera («bene lo sgombero del campo di Ponte Mammolo, ma dovè il piano alternativo?»), a illustrare il contenuto degli ordini del giorno presentato da An durante la seduta straordinaria. Tredici documenti in tutto, cinque respinti dalla maggioranza (tra cui quelli sulla polizia municipale) e otto non votati per mancanza di tempo e «che verranno ripresentati sotto forma di delibera», annuncia il vicepresidente del Consiglio, Vincenzo Piso. Entrando nel merito, le misure «urgenti e indifferibili» richieste da Alleanza nazionale si articolano in sette punti, tra i quali le già citate ventimila espulsioni; la questione campi nomadi (smantellamento dei 70 insediamenti abusivi, rinuncia ai villaggi della solidarietà, rispetto del tetto massimo di presenze nei campi di 250 unità); quella della polizia municipale (armamento, stabilizzazione dei 500 precari in scadenza di contratto a dicembre, potenziamento del Nae, nucleo di prossimità) con la proposta di delibera che arriverà in commissione Personale martedì prossimo; il contrasto al fenomeno del vagabondaggio e della prostituzione minorile e infine, lunificazione delle competenze sulla sicurezza.
Un punto, questultimo, sottolineato da Dario Rossin: «In questa città le deleghe sulla sicurezza sono ben sette. Una frammentazione che consente alla Giunta di non offrire risposte».
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