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Impasse carioca per Telecom

I tempi del passaggio delle azioni in Telco dipendono ormai dall’Authority di Rio Si intensifica il totonomine sul capoazienda

da Milano

Alla luce del sole e sottotraccia, si stanno muovendo le forze in campo intorno a Telecom.
Le questioni che stanno emergendo, nel rassemblement coagulatosi attorno agli spagnoli di Telefonica e ai soci italiani guidati da Mediobanca e da Intesa-Sanpaolo, sono due: il timing del conferimento ai nuovi proprietari del pacchetto di azioni in mano a Marco Tronchetti Provera e il nodo della prossima guida operativa.
Gli avvocati degli azionisti di Telco, la newco destinata ad assumere il controllo della compagnia telefonica, e i legali di Pirelli si incontreranno nei prossimi giorni per discutere dei tempi del passaggio da Olimpia a Telco del 18% di Telecom. Un contatto più che normale. Dal punto di vista strettamente giuridico, infatti, l’operazione potrebbe già essere stata perfezionata, dal momento che è vincolata soltanto al via libera delle autorità regolamentari europee, che c’è già stato.
La Commissione di Bruxelles l’ha definita non rilevante, non scorgendo significative sovrapposizioni fra i rispettivi business. L’Antitrust della Germania, dove Telecom ha tramite le sue controllate oltre due milioni di clienti nel fisso e Telefonica 11 milioni nei cellulari, si è infatti pronunciato positivamente il 6 luglio.
Quindi, a rigor di logica tutto potrebbe essere già ultimato. Tuttavia, non è così e, a meno di colpi di scena, non sarà così nel brevissimo periodo.
Nonostante l’interesse fisiologico di Pirelli a concludere prima possibile la transazione, i partner di Telco preferiscono attendere anche il placet dell’Anatel, l’Authority di Rio de Janeiro che però, nella riunione in programma oggi, non ha in agenda alcuna decisione in merito ai rapporti che dovranno sussistere fra Vivo e Tim Brasil, i due operatori mobili controllati rispettivamente nel principale mercato sudamericano da Telefonica e da Telecom Italia.
Se non interverranno accelerazioni improvvise, Anatel dovrebbe discuterne non prima di agosto. Per allora dovrebbe esserci anche una schiarita sulle reali intenzioni di Telefonica su Vivo: due giorni fa il presidente operativo della società iberica, César Alierta, ha annunciato al Financial Times l’offerta a Portugal Telecom di tre miliardi di euro per la metà di Vivo oggi detenuta dall’azienda lusitana. Che però ieri ha fatto sapere di non saperne nulla e, soprattutto, di non essere interessata a cedere la sua quota.
Intanto, prendono forma i rumors sulla ricerca dei nuovi vertici di Telecom Italia. Ieri La Stampa ha scritto che alcuni azionisti di Telco avrebbero contattato due società di cacciatori di teste, Egon Zender e Spencer Stuart, affidando loro un mandato esplorativo. In base agli accordi parasociali di Telco, i vertici della compagnia telefonica cambieranno contestualmente: nominando ex novo oppure riconfermando sia il presidente sia il capoazienda.

Secondo il quotidiano torinese, Mediobanca gradirebbe che Carlo Buora restasse in Telecom. Intesa-Sanpaolo guarderebbe invece con favore l’arrivo di Franco Bernabè, mentre Vittorio Colao pare intenzionato a rimanere a Londra, per giocare tutte le sue carte in vista di una ulteriore ascesa in Vodafone.

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