da Milano
Per qualcuno Skype è meglio dei «pizzini» di Provenzano. Inintercettabile perché criptato. Altro che i cellulari «esteri» (che funzionavano però su reti italiane e dunque ascoltabilissimi) usati da Stefano Ricucci. Secondo gli esperti interpellati intercettare una chiamata voce che passa tra due utenti Skype che usano la cosiddetta tecnologia Voip (ossia voice over Internet Protocol) è impossibile. «Ma naturalmente siamo pronti a collaborare e a mettere a disposizione la nostra tecnologia se le autorità ne faranno richiesta - spiega il responsabile della filiale italiana Enrico Noseda - anche se per il momento nessuno, almeno in Italia, ha avanzato una proposta del genere». Insomma per il momento Skype ha ancora pochi utenti per essere tenuto in osservazione. Ma non cè dubbio che presto il software sarà monitorato. Anche perché consente di avere numeri esteri e di utilizzarli anche in Italia. La società infatti ha già a disposizione numerazioni degli Stati Uniti, Inghilterra e persino Giappone. Tra tanti pregi cè però anche qualche difetto. Ossia qualche problema di sicurezza anche se la società ritiene che siano stati tutti superati. Questo avviene perché le comunicazioni di Skype si basano sul peer-to-peer per spendere il meno possibile. In questo modo il programma utilizza un gran numero di computer privati (i cosiddetti client) sempre collegati a Internet, senza impiegare onerosi server centralizzati. Questi client interagiscono tra di loro per supportare le chiamate e le chat: va da sé che la presenza dei client sulla rete Skype è lo strumento attraverso il quale la rete stessa sopravvive. Utilizzando una tecnologia proprietaria chiamata Global Index Distribuited Directory, Skype delega ai client tutto il lavoro di autenticazione e comunicazione, creando una rete stabile pur basandosi su nodi «inaffidabili». Insomma non è detto che un utente Skype sia sempre collegato ma avendo a disposizione cento milioni di utenti qualcuno in rete ci sarà sempre. E dunque pur essendo criptate, le telefonate passano attraverso il computer di tante persone.
E quindi se ci fosse una falla nel sistema di sicurezza del software potrebbe essere intercettata non nella «maniera» legale impiegata dalle forze dellordine (ossia con la collaborazione della società stessa), ma in modo illegale da qualche hacker. Queste le «chiacchiere» che si trovano in rete. La società però smentisce ribadendo che anche importanti istituzioni, come università e musei, impiegano il software e che la sicurezza è una delle priorità dellazienda.
Skype si sente però sicura. Tanto che ieri ha presentato un nuovo servizio per gruppi fino a 100 persone per tenere conversazioni online. «Fino ad ora gli utenti potevano parlare one-to-one e one-to-many ma solo in ambienti privati - ha spiegato Saul Klein, capo del marketing di Skype - Skypecast consente di avere conversazioni in ambiente pubblico».
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