Inaugurato il primo rigassificatore: coprirà il 10% dei consumi nazionali

da Porto Viro (Rovigo)

Silvio Berlusconi annuncia il nuovo piano energetico in tre punti che verrà presentato all’inizio del prossimo anno, mentre l’ad di Edison, Umberto Quadrino, lancia la sfida a Eni e Enel sul mercato di elettricità e gas. Il piano del governo conterrà obiettivi ambiziosi: prevede infatti che si arrivi ad un 25% di energia nucleare, un altro 25% di rinnovabili e una quota del 50% (inferiore a quella attuale) di elettricità da combustibili fossili, diminuendo così la dipendenza dai paesi fornitori.
«Edison oggi si riprende il posto che le compete nello sviluppo del Paese e il ruolo che era suo prima della nazionalizzazione dell’energia elettrica - ha detto Quadrino alla cerimonia per l’arrivo del nuovo rigassificatore che è stato ancorato al largo del delta del Po - siamo il secondo operatore in Italia nell’energia elettrica, diventeremo i secondi anche nel gas con il nuovo impianto di Rovigo. Edison cambia il mercato del gas in Italia: siamo il primo gruppo importatore di metano diverso dall’importatore tradizionale. E oggi siamo pronti a dare il nostro contributo anche nel nucleare». Insomma, una sfida a tutto campo, che però richiederà qualche tempo per essere concretizzata: il rigassificatore, infatti, entrerà in funzione la prossima primavera (quest’inverno potremo contare solo sui tre miliardi di metri cubi aggiuntivi che arriveranno dall’Algeria), mentre andrà a pieno regime dall’autunno 2009.
Ancorato a 15 chilometri dalla costa, il nuovo impianto, che aveva avuto il via libera dall’allora ministro Pierluigi Bersani, è stato costruito ad Algeciras, in Spagna, vicino alla rocca di Gibilterra, con tecnologie ExxonMobil (che è anche uno dei due principali azionisti assieme a Qatar Petroleum) ed è arrivato in Italia lunedì scorso dopo un viaggio di tremila chilometri. Avrà una capacità di 8 miliardi di metri cubi di gas l’anno (poco meno del 10% dei consumi nazionali) e a fine lavori sarà costato due miliardi di euro. Una cifra elevata, se si pensa che il rigassificatore di British Gas progettato a Brindisi dovrebbe costare 500 milioni, con una differenza: che quello di Brindisi, costruito a terra, è ancora fermo per l’opposizione che ha incontrato, quello di Rovigo, collocato in mare e quindi più costoso ma con minori contrasti (che tuttavia non sono affatto mancati) è in dirittura finale.

Adesso l’impianto dovrà essere allacciato alla terraferma con un gasdotto, dovranno essere completate le opere per l’attracco delle navi gasiere e per la rigassificazione del metano che verrà sbarcato dalle navi allo stato liquido con una temperatura di 162 gradi sotto zero. Il gas arriverà dal Qatar, dove esiste il più grande giacimento al mondo con riserve per più di 25mila miliardi di metri cubi.

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