CosenzaVoleva cancellare col fuoco ogni prova contro di lui, Franco Talarico, dipendente del comune di San Fili, nel Cosentino. Dentro l'ufficio tecnico, dove prestava servizio, aveva commesso varie irregolarità e da un po' di tempo si sentiva tutti gli occhi addosso. Nelle scorse settimane, il sindaco del piccolo comune presilano, Ottorino Zuccarelli, aveva svolto degli accertamenti interni e sporto denuncia ai carabinieri, che stavano già indagando su quanto accadeva in Comune. Talarico temeva che, presto, l'avrebbero scoperto. E allora, nottetempo, affiancato da un complice, ha deciso di bruciare l'intero ufficio, ma una fiammata improvvisa ha sconvolto il piano e i due sono finiti in ospedale con gravissime ustioni in varie parti del corpo.
A dare l'allarme è stato proprio il sindaco di San Fili, avvisato da un ragazzo rumeno che aveva sentito una forte esplosione all'interno del municipio e poi aveva visto scappare i due piromani avvolti dalla fiamme. Franco Talarico e un suo amico commerciante, Francesco Belmonte, come due torce umane, sono riusciti ad allontanarsi dal palazzo e a raggiungere l'ospedale di Cosenza e proprio qui i carabinieri del comando provinciale li hanno rintracciati e arrestati. «La matrice è ben codificata - ha spiegato il sindaco Zuccarelli -. Nei giorni scorsi avevamo fatto accertamenti interni e rilevate situazioni poco chiare nell'Ufficio tecnico. Credo che il movente sia riconducibile a questo: volevano eliminare le prove di queste cose poco chiare, che comunque sono state già' denunciate alle forze dell'ordine». E mentre i pompieri domavano le fiamme, che hanno distrutto l' Ufficio del dipendente «infedele», la stanza del sindaco ed un altro ambiente, i militari non ci hanno messo molto a trovare le tracce di Talarico. Poi si sono recati nel nosocomio cosentino chiedendo quante persone ustionate si fossero presentate nelle ore precedenti. Ed hanno così individuato Talarico e Belmonte, di 44 e 42 anni, che i sanitari avevano già ricoverato. Le loro condizioni si erano rivelate tanto gravi da indurre i medici a trasferirli d'urgenza nel centro grandi ustioni di Brindisi dove, adesso, sono piantonati dai carabinieri in attesa di spiegare il perché della loro azione. Il tentativo di distruggere documenti scottanti è, comunque, andato a vuoto.
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