Inchiesta Il concerto fermato a Roma, interviene il ministero

Se il rispetto delle regole diventa un modo per calpestare il senso comune, allora resta solo un modo ottuso per applicare regolamenti vuoti. La vicenda del concerto di musica classica interrotto al Pantheon domenica scorsa perché, a detta di due custodi fin troppo ottemperanti alle regole, il monumento doveva chiudere alle 18 in punto, è entrata nel mirino del ministero dei Beni culturali che ha disposto un’ispezione per accertare i fatti. E anche il ministro Sandro Bondi si è detto «esterrefatto» e insieme al sottosegretario Francesco Giro ha chiesto scusa al sindaco di Roma Gianni Alemanno e ai romani per l’accaduto. L’ispezione del ministero servirà anche ad assicurare «ogni misura necessaria affinché simili spiacevoli episodi, soprattutto in monumenti di tale importanza, non possano più ripetersi», fermo restando che il segretario generale del Mibac Roberto Cecchi, che l’ha disposta, ha «preso atto della lettera di scuse con cui gli organizzatori del concerto hanno riconosciuto la propria responsabilità per disguidi riguardo gli orari».

Il ministero, inoltre, vuole vederci chiaro sul «comportamento avuto dal personale di custodia, all’apparenza dei fatti del tutto inadeguato alle circostanze». L’episodio ha causato un danno incalcolabile sia di immagine sia economico alla città di Roma.

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