Economia

Incontro con Antonio Baravalle, amministratore delegato del marchio sportivo del gruppo Fiat. Il recupero d’immagine in Inghilterra e la sfida sulle auto di lusso «Alfa guadagnerà a quota 250mila vetture» L’obiettivo fissato dal Lingotto è di 300mi

«Il ritorno in Usa resta fissato nel 2009 Poi magari Marchionne...»

Incontro con Antonio Baravalle, amministratore delegato del marchio sportivo del gruppo Fiat. Il recupero d’immagine in Inghilterra e la sfida sulle auto di lusso  «Alfa guadagnerà a quota 250mila vetture» L’obiettivo fissato dal Lingotto è di 300mi

nostro inviato a Camogli

«Alfa Romeo, come marchio indipendente, quindi senza considerare i ricambi e quant’altro, potrà considerarsi autosufficiente nel momento in cui raggiungerà 250mila vetture vendute. Ora il nostro mercato è di 155-158mila unità. Di strada ce n’è ancora da fare». Antonio Baravalle, amministratore delegato di Alfa Romeo Automobiles, in questi giorni è impegnato a presentare una nuova versione della Spider, quella equipaggiata con il motore 2.4 turbodiesel da 200 cavalli. È l’occasione per fare il punto sul piano di sviluppo del marchio che nel 2010, secondo le aspettative dell’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, dovrà vendere 300mila autovetture.
A febbraio, in Italia, Alfa è cresciuta del 16,6% e, tra una decina di giorni, si conoscerà il dato europeo, con un occhio ai risultati della Germania che hanno visto le immatricolazioni crollare del 15,1% (meno 23,9% il Biscione) dopo l’aumento dell’Iva.
Per voi l’Inghilterra è un importante banco di prova in tema di servizi e percezione della qualità...
«I valori residui delle nostre auto stanno recuperando terreno. È stato appena rilevato come la Brera sia la settima vettura con il miglior valore residuo. E gli stessi che hanno compilato questa classifica hanno detto che erano anni che un fatto del genere non accadeva nel Regno Unito».
Il nuovo capo dell’Audi, Rupert Stadler, ha detto che per Alfa la strada che porta a un posizionamento tra i marchi «premium» è ancora lunga. Loro ci hanno impiegato 15 anni...
«Siamo consapevoli del lavoro che ci aspetta e abbiamo i piedi ben piantati per terra. Sappiamo bene che in Audi hanno un’offerta, tra motori e trasmissioni, che noi non abbiamo. In passato l’errore commesso a Torino è forse stato quello di porre degli obiettivi senza tracciare un percorso».
Quindi?
«Avremo il nostro spazio quando arriveremo a 300mila unità. Il progetto Alfa Romeo comincerà a delinerarsi a metà 2008, quando la gamma inizierà ad ampliarsi. Intanto è importante essere presenti nella “shopping list” che ci interessa. E già vediamo entrare in permuta tante auto tedesche. Quando avremo la Junior daremo ancora più fastidio, alla Mini per esempio».
La Junior arriverà nel 2008. Pensate di anticipare il lancio, come è successo con la Fiat 500?
«Entro l’estate 2008 avremo la vettura. È ovvio che ogni mese si spingerà per un anticipo».
Il ritorno in Usa resta fissato al 2009?
«Per me nulla cambia. Poi magari il capo (Marchionne, ndr) mi farà anticipare...».
Intanto l’«ex» Walter de’ Silva (Volkswagen) si è ripreso il designer: Wolfgang Egger lascia l’Alfa Romeo e lavorerà per lui...
«È un riconoscimento.

Egger, comunque, ha allevato tanti bravi ragazzi».

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