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Incubo clandestini: tre giovani violentate in meno di 24 ore

CAPITALE Il pm che si occupa della vicenda è lo stesso che ha chiesto gli arresti domiciliari per il reo confesso di Capodanno

Incubo clandestini: tre giovani violentate in meno di 24 ore

In 24 ore Roma, Bologna e ora Milano dove una boliviana di 21 anni, è stata caricata a forza in auto da un nordafricano, portata in periferia e stuprata. La ragazza ha avuto il sangue freddo di non reagire così poi, con uno stratagemma, è riuscita a farsi riportare in centro e una volta in mezzo ai passanti ha chiesto aiuto e costretto il bruto alla fuga. Una striscia senza fine di donne aggredite, picchiate e violentate per strada da stranieri. E ora c’è chi promette «l’occhio per occhio» oppure chiede «una candela sulla finestra» ma anche, impotente contro tanta crudeltà, si limita ad annunciare «una preghiera per la povera ragazza».
Al di là delle reazioni più o meno scomposte ed emotive «l’allarme stupri per strada» esiste, come conferma la presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli. «Non so se è solo l’effetto di maggiori denunce ma, dall’inizio dell’anno, le segnalazioni sono aumentate spaventosamente». E lo schema è spesso lo stesso: giovane la vittima, straniero l’aggressore. Come a Milano l’altra notte verso le 3 quando una studentessa boliviana di 21 anni, uscita da una discoteca, precede al parcheggio il suo accompagnatore. Un nordafricano piomba su di lei, la carica a forza nell’auto, la porta in periferia e abusa di lei. La giovane non oppone resistenza, evita altre violenze ma soprattutto non insospettisce il bruto quando gli chiede di andare a un chiosco per un panino. Appena arrivati lei salta giù dalla macchina e comincia a gridare aiuto, il suo aguzzino capisce che si mette male e scappa. Viene lanciato l’allarme, un’ambulanza soccorre la giovane boliviana mentre i carabinieri del comando provinciale iniziano le indagini per rintracciare il violentatore.
Ora la giovane sudamericana è sotto choc presso la clinica ginecologica Mangiagalli dov’è operativo il Servizio di sostegno, medico e psicologico, alle vittime di stupri. Come è tuttora sotto choc la quindicenne aggredita a Bologna, assistita dalla madre che ore chiede giustizia. «Quell’uomo dovrà scontare fino all’ultimo giorno, che non succeda che tra una settimana è di nuovo fuori. Che ci pensino bene i giudici, anche loro hanno dei figli. Qui ci sono una ragazza e una famiglia con il cuore spezzato. Cose così vergognose non devono accadere». L’aggressore, un tunisino, era infatti finito più volte in carcere per spaccio di droga, ma puntualmente rimesso in libertà dopo pochi giorni.
Il direttore del Resto del Carlino Pierluigi Visci chiede di non lasciare sola la vittima e invita a mettere una candela alla finestra per dire mai più e invitare le autorità a un’opera di prevenzione più energica. Ma l’ultimo episodio ha scosso Bologna, le donne sole hanno paura e tempestano di telefonate i City Angels per essere accompagnate «Non ce la facciamo ad accogliere tutte le richieste», risponde sconsolato Giuseppe, responsabile dell’associazione.
La rabbia rimbalza a Roma dove è stata stuprata una quattordicenne. Della vicenda si sta occupando il pm Vincenzo Barba, lo stesso che nei giorni scorsi chiese e ottenne gli arresti domiciliari per Davide Franceschini, reo confesso dello stupro di Capodanno in Fiera. In queste ore diverse scritte del tipo «Occhio per occhio» e «Rom assassini» a firma Forza nuova sono apparse sui muri delle strade vicino al parco della Caffarella. Ieri diverse persone si sono assiepate attorno all’area verde, vogliono organizzare una fiaccolata di protesta contro il degrado del quartiere ma annunciano anche ronde per proteggere le loro mogli, madri, sorelle e figlie. L’episodio è stato ricordato durante la messa nella vicina chiesa dei santi Giuda e Taddeo da don Giampaolo. «Ho detto che pregherò per la ragazza, altro non posso fare» ha detto sconsolato di fronte a tanta violenza.


(ha collaborato Claudia B. Solimei)

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