C'è aria di attesa tra Palazzo di Giustizia, palazzo Tursi e la caserma della Guardia di finanza. Quella di ieri poteva essere la giornata in cui il gip avrebbe dovuto decidere sul rinvio a giudizio per gli indagati sulla vicenda Mensopoli, decisione che però è stata rinviata. Lo scossone che ha smosso la giunta Vincenzi, l'inchiesta «Pandora» anticipata dal sito internet Dagospia nel pomeriggio di giovedì scorso, vedrebbe diversi personaggi politici e non, coinvolti in un giro di tangenti relative ad appalti delle mense scolastiche e forse anche ospedaliere. Non si sa ancora nulla di preciso, se non che il pm Francesco Pinto, curatore delle indagini che durano da più di due anni, avrebbe accusato la stampa di fuga di notizie e inquinamento delle prove. Le indiscrezioni, infatti, avrebbero dato modo agli indagati di far sparire le eventuali prove a loro carico, prima delle perquisizioni avvenute tra la notte di giovedì e la mattina di venerdì.
Ieri pomeriggio, la stampa ha piantonato la caserma delle Fiamme Gialle di Sampierdarena «Testino», aspettando di vedere uscire un'auto con a bordo uno o più degli inquisiti. Stando alle prime indiscrezioni, l'avvocato Massimo Casagrande, difeso dal suo associato Stefano Bigliazzi, sarebbe stato sottoposto dal pm a un lungo interrogatorio, iniziato già nella mattinata, all'interno della caserma. Con Casagrande, ex consigliere comunale Ds, risulterebbero coinvolti nelle indagini anche Claudio Fedrazzoni, ex consigliere diessino sotto il governo del sindaco Pericu, Giuseppe Profiti, presidente dell'ospedale del Bambin Gesù di Roma, Stefano Francesca, responsabile della comunicazione del comune, Paolo Striano, assessore allo Sport, e Massimiliano Morettini, assessore ai Giovani. Gli ultimi tre, sono ora in attesa di essere interrogati dal pubblico ministero.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.