(...) Usciranno dagli atti istruttori e compariranno sui mass media prima del 13-14 aprile oppure dopo? O ne compariranno solo alcuni (e altri no)? Domande, lo ammetto, ispirate a malizia. E tuttavia, molti genovesi sanno (siano essi magistrati, operatori portuali, giornalisti ecc.) che l'arte del tarocco insiste (ed è di casa) ormai in questa città da parecchio: ne è incontrovertibile testimonianza il sospetto (tutt'altro che infondato) che le ultime elezioni locali (Genova e Provincia) siano state inficiate nella loro validità da una serie di errori rilevanti in circa il 21% delle sezioni. Se occorre ormai vigilare (ad ogni turno elettorale) affinché non siano alterati gli equilibri democratici che almeno le consultazioni alle scadenze di legge dovrebbero garantire, figuriamoci cosa occorrerebbe fare per il resto. A Genova la sinistra da parecchi segnali sembra essere entrata nel suo autunno. Quel castello così sicuro di se stesso che per 32 anni ha governato la città è ormai diroccato. Quei blocchi sociali e d'interesse che esso è venuto alimentando con il suo specifico carismatico collante possono essere tentati di garantirsi artatamente la perpetuazione dei propri privilegi e delle felici rendite di posizione: è compito della magistratura e dei mass media vigilare in proposito affinché non casti appetiti non abbiano a proseguire nella loro soddisfazione.
Resta tuttavia sullo sfondo (ed è cosa impressionante) come un elettorato abbia potuto garantire, quasi in modo coatto, una così duratura serie di maggioranze, finendo esso stesso per espropriarsi della sua, in fondo, unica forma di potere, nei confronti degli eletti stessi che, indebitamente rafforzati, hanno potuto fare il bello e il cattivo tempo.
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