Puttaparthi - Il leader spirituale indiano Sai Baba, è morto stamani all'età di 85 anni. Lo riferiscono i media indiani. Il guru, conosciuto in tutto il modo e considerato dai suoi seguaci come un dio vivente, era ricoverato da circa un mese nell'ospedale di Puttaparthi, la cittadina dell'Andhra Pradesh nel sud dell'India dove si trova il suo ashram. Davanti all'ospedale sono radunate migliaia di suoi sostenitori e la polizia ha dovuto montare delle barriere per contenere la folla. Sai Baba, che conta circa dieci milioni di fedeli nel mondo tra cui star e politici di primo piano, era stato ricoverato per problemi cardiaci.
La salma Il corpo del Satya Sai Baba sarà tenuto per i prossimi due giorni nell'ashram di Puttaparthi, nell'India meridionale, per permettere l'omaggio dei fedeli e preparare i funerali previsti per mercoledì. Lo riferiscono i media indiani precisando che i fedeli potranno vedere salma del santone a partire dal tardo pomeriggio di oggi. Le autorità indiane hanno rivolto un appello alla calma. Migliaia di persone sono confluite nei giorni scorsi nella cittadina dell'Andhra Pradesh, mentre riunioni di preghiera sono in corso nelle migliaia di centri da lui fondati in India e nel mondo. Secondo un bollettino medico dell'ospedale appartenente alla fondazione che porta il suo nome e dove era ricoverato da 27 giorni, Sai Baba è morto alle 7.40 ora indiana (4.10 in Italia) per collasso cardiocircolatorio.
Il guru dei vip Premier, rockstar, tycoon di fama mondiale: dagli anni Sessanta in poi non era difficile incontrare celebrità di ogni tipo all'ashram di Puttaparthi, nell'India Sud-orientale. Tutti giunti nel lontano Stato dell' Andhra Pradesh con un solo scopo: incontrare e ascoltare Sathya Sai Baba (al secolo Sathya Narayana Raju), o, meglio, assistere ad uno dei tanti fenomeni soprannaturali a lui attribuiti. L'influenza del guru indiano, morto questa mattina a 85 anni al locale Sri Sathya Sai Institute of Higher Medical Sciences, crebbe grazie anche alle simpatie dei media e dell'alta società prima indiana, poi internazionale. Complice forse la sua kurta arancione e i capelli alla Jimmy Hendrix, proprio negli anni in cui il chitarrista statunitense scalava le classifiche mondiali, Sai Baba conquistava le simpatie di un'altra rockstar planetaria, il Beatle George Harrison, che più volte si recò all'ashram di Puttaparthi, da solo o con il collega e amico Ravi Shantar, virtuoso del sitar e icona di Woodstock e anche lui devoto al 'santone' dell' Andhra Pradesh. Che invece non riuscì ad ammaliare un altro celebre figlio di Liverpool, John Lennon: si dice che il Beatle, per ragioni poco note ai più, fosse rimasto disgustato dall'incontro con il guru. Con il passare degli anni, l'influenza di Sai Baba si è allargata a macchia d'olio. In Oriente e in Occidente. Campioni di cricket come Sachin Tendulkar, politici di primo piano come Indira e Rajiv Gandhi, star di Hollywood come Steven Seagal hanno fatto tappa a Puttaparthi. In Italia, Antonio Craxi, fratello di Bettino, decise di trasferirsi per un periodo nel suo quartier generale. E perfino il primo uomo sulla Luna, l'astronauta Neil Armstrong, non è sfuggito al fascino del guru indiano. Nel 1997 toccò invece a Sarah Ferguson, duchessa di York, fargli visita, mentre un altro vip dal sangue blu - il principe Carlo - secondo i vertici dell'Organizzazione Sathya Sai fondata proprio da Sai Baba nel 1963, una volta espresse il desiderio di incontrarlo, senza riuscirvi. Voci incontrollate, 'rumors', come quelli secondo cui perfino Michael Jackson, per un breve periodo, fu devoto alla presunta reincarnazione della divinità indù Sai Baba di Shirdi. Di certo, la fama del guru e oratore, bollato dai suoi detrattori come 'mago' o 'pedofilo', non si è mai arrestata.
E, in occasione delle celebrazioni per il suo 85/o compleanno, in centinaia si sono recati a Puttaparthi per rendergli omaggio. E anche in questo caso, non erano mancate le celebrità: tra i partecipanti anche il premier indiano Manmohan Singh.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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