La parte finale del 2008 va confermandosi come il momento forse più negativo per leconomia italiana. Lo certificano i dati di novembre resi noti ieri dallIstat. Fatturato e ordini dellindustria hanno fatto segnare, rispettivamente, cali del 13,9% e del 26,2 rispetto allo stesso mese del 2007. Si tratta della contrazione più ampia dal lontano 1991. Inevitabile limpatto sul prodotto interno lordo di questanno. «Un meno 2% - commenta il presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia - è una percentuale importante, che non si vedeva da molti anni». Confindustria, insieme alle altre parti sociali, si prepara a incontrare domani il governo per discutere della situazione economica: «Noi - spiega la Marcegaglia - porteremo le nostre proposte. Dalla crisi si può uscire, ma servono iniziative chiare e più stanziamenti di fondi».
La frenata delleconomia viene inoltre confermata dallandamento delle entrate fiscali che, sempre in novembre, hanno fatto registrare un calo del 3,5% (a dati omogenei) rispetto allo stesso mese dellanno scorso. Nel periodo gennaio-novembre, le entrate sono aumentate dell1%, ma soltanto grazie allandamento positivo dellimposta sui redditi delle persone: lIre è cresciuta infatti del 5,9%, mentre risultano in netto calo sia lIres (limposta sul reddito delle società) con il 7,2%, sia lIva (-43 milioni di euro). In calo anche le entrate locali, e persino il gettito garantito dai giochi.
Unocchiata ai dati dellIstat su fatturato e ordinativi dellindustria fa capire che nessun settore è al riparo dalla crisi: il segno meno domina, e in molti casi il calo del fatturato è a doppia cifra, dal -13,7% del tessile-abbigliamento al -18,5% del legno, e così via fino al settore automobilistico, che fa segnare i dati peggiori. Lindustria dellauto mostra infatti in novembre un calo del 29,3% del fatturato e del 31% degli ordini. Aggiunge lUcimu che gli ordini di macchine utensili sono calati del 45,9% nel quarto trimestre del 2008. In forte calo anche gli ordini (-62,1% per quanto riguarda i mezzi di trasporto), il che fa pensare a un calo produttivo nei primi mesi di questanno. Gli ultimi mesi del 2008 si stanno dimostrando, con ogni probabilità, i peggiori del ciclo.
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