Inediti e particolari: alla scoperta dei vini di Israele

Stasera allo Sheraton in anteprima alcune etichette che saranno commercializzate nel nostro Paese

Ariela Piattelli

Allo Sheraton Roma Hotel questa sera ci sarà un importante e particolare «prima» enologica: verrà presentata in anteprima italiana una selezione di vini prodotti dalle più importanti aziende vinicole israeliane. L’iniziativa è stata presa dalla Supergal srl, un’azienda che distribuisce da più di dieci anni i generi alimentari prodotti in Israele. E tra questi i vini, che nello Stato ebraico sono un prodotto in grande crescita, sia nel consumo che nella produzione: attualmente la superficie destinata alla vite è di 4mila ettari, concentrati nelle cinque regioni vinicole di Galilea, Samaria, Samson, Negev e colline della Giudea, che garantiscono condizioni pedoclimatiche molto differenti tra loro.
Con il crescere quantitativo (e qualitativo) della produzione, sono aumentate anche le esportazioni. Negli ultimi anni i vini di Israele si sono pian piano imposti in tutto il mondo, affermandosi come testimoni di una tradizione vinicola millenaria nel mercato internazionale: Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Canada e Australia sono solo alcuni tra i cinquantasette paesi in cui il vino israeliano riscuote successo. La Terrasanta ora guarda all’Italia, e nei prossimi giorni verranno commercializzate nuove etichette. La sfida è incrementare l’importazione dei vini nel nostro Paese, alcuni dei quali già disponibili nei menù di molti ristoranti (tra cui Quinzi & Gabrieli e Gallura a Roma, oltre che in tutti ristoranti kosher).
La carta vincente del mercato vinicolo israeliano sembra essere la «diversificazione territoriale» che garantisce un prodotto variegato e di qualità. Sono proprio l’Alta Galilea con i sui vitigni in collina (cui l’altitudine garantisce un’aroma particolare dei vini), insieme alla zona di Zichron Yaacov vicino al mare, e il deserto del Negev con il suo clima secco e arido, a dare vita a questi vini. Una delle case vinicole più prestigiose, la Castel, presenterà tre nuove etichette: il Grand Vin de Castel 2003, un rosso invecchiato per ventiquattro mesi in botti francesi di cognac, risultato di una miscela bordolese di uve Cabernet, Merlot e Petit verdot; poi c’è il Petit, rosso giovane e fruttato, e uno Chardonnay (vino che può vantare ottimi giudizi dei sommelier dell’autorevole rivista Wine Spectator). La Carmel, già presente nel mercato internazionale da molti anni, presenterà un Cabernet, un Merlot ed uno Chardonnay. Dalle colline dell’alta Galilea arrivano i vini della casa vinicola Galil Mountain: un Pinot Noir (una piacevole novità proveniente dalle piattaforme vulcaniche), lo Shiraz-Cabernet ed il Rosé Sauvignon Blanc. Sempre dall’Alta Galilea provengono i vini dell’azienda Dalton, tra cui una novità, un vino Barbera invecchiato in botti di quercia. «Ella Valley», la casa vinicola che prende il nome da una zona montuosa vicino a Gerusalemme, ha selezionato per il mercato italiano due monovitigni rossi, di Cabernet Sauvignon e Merlot, un bianco Chardonnay, ed una miscela bordolese.

Una selezione di ottimi vini rossi strutturati sarà offerta dalla «Terres Saintes», azienda guidata da un enologo francese, che presenta per l’occasione il blend Bordolese Ever Red, l’Estate Merlot e l’Estate Cabernet.

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