nostro inviato a Verona
Piero Fanna, 49 anni, un clamoroso scudetto con il Verona dopo i tre vinti con la Juve, si è trovato così bene sotto lArena da stabilirvisi finita la carriera di calciatore. LHellas è sempre nel cuore, ma visto un po più lontano.
Che dice di questa crisi?
«Mah, da quando ho lasciato il calcio è successo di tutto. Gli ultimi che hanno cercato di investire nel Verona sono stati i Mazzi, dopo di loro si è pensato non a costruire ma a guadagnare».
Altre città hanno meno blasone, meno tifosi e meno soldi però mantengono squadre in serie A o B.
«Anche noi siamo stati in B fino allestate scorsa. Questa è una città da metà classifica in A senza troppi problemi, come ai nostri tempi, e ogni tanto alzare la cresta e togliersi delle soddisfazioni. Nei sei-sette anni del nostro ciclo doro la molla era questa, salvarsi, divertirsi con le grandi e se veniva qualcosa in più, meglio. Adesso no. Ma cera da aspettarsi che finiva così, in una categoria sconosciuta, sotto choc per comè finito lo spareggio, dopo che negli ultimi anni il Verona si è salvato dalla C due volte per un soffio».
Quindi per lei questa fine era prevedibile?
«Sì. Il Verona è andato sulle montagne russe, un anno su e uno giù, si poteva costruire quando cera Prandelli e non si è fatto, ogni anno sono cambiati gli allenatori, non cè stata continuità».
Adesso che cosa servirebbe?
«Bisognerebbe azzerare un po tutto, invece tutto è fermo in una lenta agonia. Il problema è la proprietà, sono loro che devono fare chiarezza.
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