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Influenza, così l’azienda "disinnesca" il virus

Confindustria Verona lancia un vademecum di istruzioni per limitare i danni economici della pandemia e prepara una task force di pronto intervento per salvare le imprese. Un’idea che potrebbe presto contagiare tutta Italia

Influenza, così l’azienda 
"disinnesca" il virus

Verona - Prevenire è meglio che fallire. E così Confindustria Verona, col senso pratico tipico degli imprenditori nordestini, ha già preparato un dettagliato vademecum con le istruzioni da seguire per limitare i danni quando l’influenza suina A/H1N1 si abbatterà con forza pandemica a queste latitudini. È la prima associazione d’Italia a studiare un approccio aziendale ed economico all’inevitabile, ma per il momento non quantificabile con esattezza, impatto con la malattia. Quattro pagine scritte fitte compongono un dossier che le imprese associate stanno già esaminando con attenzione. Dopodiché passeranno all’applicazione delle regole che dovrebbero salvare le realtà produttive dal possibile arresto dell’attività, con conseguenze tra l’altro amplificate dalla già complicata congiuntura globale.
«Il nostro contesto economico è diversificato - ha spiegato il direttore di Confindustria Verona, Rita Carisano - e in caso di pandemia influenzale le conseguenze potrebbero essere molto serie. È per questo motivo che abbiamo dedicato tempo e risorse alla predisposizione di un piano in grado di ridurre il più possibile i disagi e di approntare, in tutte le aziende, una organizzazione capace di far fronte a eventuali defezioni di dipendenti, fornitori e clientela».

C’è un dettaglio che aiuta a capire come mai sia proprio Verona la città che, a livello di Confindustria, è partita per prima nello stilare una strategia di emergenza economica. A Borgo Roma c’è la sede italiana della multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline e avere in casa chi sta già maneggiando le formule chimiche dei vaccini aiuta ad avere maggiore sensibilità nei confronti del tema. Vaccinare va bene, si sono detti gli industriali veronesi, ma se nel frattempo noi ci troviamo kappaò per via del virus? È la mia azienda capace di decidere rapidamente anche senza la presenza fisica del titolare? E a deleghe operative come siamo messi?

Sono solo alcune delle 21 domande di base che compaiono nel dossier predisposto da Confindustria Verona. La numero 6, per restare nell’ambito del rischio di blocco dei processi autorizzativi, invita a verificare se «sono in programma nei prossimi mesi occasioni in cui i soggetti al vertici si troveranno contemporaneamente in luoghi di rischio». E anche il rischio fornitura viene preso in considerazione, perché se ci si avvale di un solo grossista, per esempio, la possibilità di chiudere bottega per mancanza di materia prima è forte. Consiglio ovvio: aumentate il numero di fornitori.
Accanto alle avvertenze da seguire nell’organizzazione del business, ci sono poi quelle che riguardano più direttamente il diffondersi dell’influenza suina tra i dipendenti e i collaboratori. Oltre a prevedere «dispenser di disinfettanti ad uso personale in luoghi di passaggio e frequentazione», c’è un capitolo curioso che Confindustria Verona ha chiamato «Distanza sociale». Tra le raccomandazioni immediatamente operative, c’è il «mantenimento di una distanza di almeno un metro dalle altre persone» e il «rinvio di appuntamenti, di colloqui e seminari, specialmente in luoghi chiusi e non ventilati... favorendo l’utilizzo di internet, colloqui telefonici o videoconferenze». È necessario poi prevedere, spiegano a Confindustria, «l’individuazione delle figure chiave e l’addestramento di posizioni di backup che possano garantire la continuità della mansione».

Non è allarmismo, è senso di responsabilità. Andrea Bolla, presidente di Confindustria Verona, ha sostenuto questa iniziativa proprio per creare una sorta di rete di salvataggio di fronte a un salto nell’ignoto. E il primo passo, per tutte le aziende, dovrebbe essere la costituzione di una task force dedicata al "pronto intervento" in caso di esplosione della pandemia.
Esercitazioni sono già in programma e Confindustria Verona ha istituito una linea telefonica dedicata per chiarire i dubbi e per rispondere a tutte le domande degli imprenditori. Visto che il numero di fallimenti delle imprese quest’anno è aumentato per conto suo, Verona vorrebbe evitare di aggiungere il rischio «sanitario» alle cause di default. Prevenire, sarà banale, è meglio che fallire. L’averci pensato equivale a cominciare la partita contro questo avversario sconosciuto in vantaggio di un gol.

E con una difesa ben organizzata, poi, si può portare a casa un risultato positivo con più facilità.

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