Influenza, il primo contagiato in Italia è già guarito

La febbre suina influenza anche lo sport. Al momento siamo solo a episodi isolati di pubblica stupidità o provvedimenti atti ad evitare che la situazione possa degenerare (spostamenti di alcuni incontri di calcio). L’Italia dello sport, invece, attende. Attende di accogliere martedì alla Farnesina Lance Armstrong, il corridore più conosciuto del pianeta, uno degli sportivi più vincenti dello sport. Viene per correre il Giro d’Italia, il Giro del Secolo. Il paradosso sapete qual è? Che gli italiani che tornano dal Messico o dal New Mexico (uno degli Stati Usa più colpiti dall’influenza) dovrebbero essere messi in quarantena, mentre la squadra di Armstrong arriva e va tutto bene. È stata giorni e giorni in uno dei posti più «pericolosi» e nessuno sembra accorgersene. Potere della bici, evidentemente.
Potere anche di Lance, che tutti vorrebbero conoscere. Sale la febbre per il Giro del Centenario, però qualcuno teme che il texano, oltre a una moltitudine di televisioni e giornalisti, possa portare con sé anche la «febbre».
In Italia si attende pazienti, in Sudamerica si perde la pazienza. Colpa del caos da febbre: in Messico, per le partite per la Coppa Libertadores del San Luis e del Chivas Guadalajara, s’è deciso di posticiparle almeno di una settimana. Non basta evidentemente. Perché qualcuno ha già fatto il danno. È il caso di un giocatore di calcio che ha pensato bene di sputare e tossire in faccia a un avversario, con tanto di minaccia: «Ti contagio con la febbre suina». L’episodio è accaduto nello stadio di Viña del Mar, in Cile. Protagonista il messicano Hector Reynoso, che a pochi minuti dalla fine dell’incontro Everton-Chivas ha tossito e sputato addosso all’attaccante cileno Sebastian Penco. A scatenare Reynoso una spinta che Penco ha dato al portiere del Chivas Luis Michel, punita dall’arbitro con un cartellino rosso. Erano stanchi i giocatori messicani di sentirsi dire: «Lebbrosi contagiosi». Per tutta la partita Reynoso ha subito, poi s’è vendicato. Nel modo peggiore, nel modo più strano e per qualcuno anche vigliacco. Lo sputo infettivo. Dopo la partita, Reynoso si è scusato. «Mi scuso con Sebastian, come ho già fatto dopo la partita.

Il mio gesto non era premeditato, è stato un atto compiuto per la tensione della partita», ha detto il messicano che con ogni probabilità, verrà punito anche dal suo club. Penco ha accettato le scuse: «Non c’è problema». Però è andato in ospedale a fare le analisi.

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