Le informative Tarantini e Lavitola show

Gian Marco Chiocci

Massimo Malpica

Un progetto mirato ai fondi Fas, chiacchiere con un «capo» giù a Bari, un mutuo a Teano che interessa a Lavitola, che in un’altra telefonata propone a Tarantini di trasferirsi in Argentina. E un riferimento all’inchiesta su Marco Milanese. Sono alcune delle altre conversazioni intercettate, non confluite nell’ordinanza di arresto per i Tarantini e per Lavitola, contenute in due informative della Digos di Napoli, datate 11 e 20 luglio. Due documenti incentrati sull’«ascolto» delle utenze del direttore-editore dell’Avanti, che sembra organizzare affari con Giampaolo Tarantini (parlano di fondi Fas e di «appunti» da mettere a posto e mandare al presidente, ma anche di progetti con l’Eni) e si intrattiene al telefono con la moglie dell’imprenditore, e sua amante, Angela, detta «Nicla» o «Ninni». Arrivando, in una telefonata del 6 luglio, a ipotizzare di informare Berlusconi della loro relazione. Lei, annotano gli inquirenti «dice che non si deve permettere di fare una cosa del genere perché altrimenti la mette nei guai». Lavitola, nella stessa telefonata, ironizza sull’insofferenza che Giampaolo Tarantini, a dire della moglie, manifestava per il rapporto non più stretto con Berlusconi. «Valter - scrive laDdigos - dice che Berlusconi teneva il rapporto (con Tarantini, ndr) solo per le fighe e quando lui (Valter) stava facendo la cosa del castello di Torre In Pietra (Tor Crescenza, ndr) veniva chiamato da Berlusconi di continuo e continua dicendo che a lui quello che gli interessa di più è quella cosa della figa». E sempre Lavitola, qualche giorno prima, conversando con Tarantini «gli chiede se lui sarebbe interessato a fare il manager in Argentina nel settore del pesce». Giampy «gli risponde di sì se è una cosa grossa, basta che si sistema».
I due, Valter e Giampaolo, parlano spesso anche di un non meglio precisato «capo giù a Bari». Nella stessa chiacchiera del pesce, Tarantini spiega a Lavitola che aspetta il suo avvocato, «il quale è stato due ore a parlare con il capo giù a Bari e gli ha assicurato che è andato tutto bene». Altro tema affrontato è quello del reddito «apparente» di Giampaolo, che ha una busta paga da 2000 euro. Parlando con Lavitola, la moglie di Tarantini spiega infatti che quest’ultimo non vuole partire per l’estate, «in quanto teme che “se lo inculeranno per questa storia”, ovvero che con il reddito di 2000 euro non può giustificare neanche la spesa per andare in Sardegna in aereo». Lavitola suggerisce di ripiegare sulla nave, compensando con un soggiorno più lungo. Lei replica sarcastica: «Giustamente, se uno guadagna 2000 euro al mese, ne paga 2000 di fitto, come fa a stare a Porto Cervo 5 giorni? (...) non è che questi (gli inquirenti) hanno l’anello al naso». Salta fuori pure un link con l’affaire Milanese.

Dell’inchiesta sull’ex braccio destro di Tremonti parlano la signora Tarantini e Lavitola il 12 luglio scorso, e gli inquirenti annotano che «durante la conversazione Ninni afferma che Giancarlo Proietti è un amico suo e di Giampaolo e fa il costruttore». Ma il Proietti titolare della Edil Ars, indagato nella vicenda della casa di Tremonti, si chiama Angelo.

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