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Insegue e uccide 3 bimbi ebrei: è caccia al serial killer solitario

Assassinati un insegnante e tre alunni a Tolosa. Stessa arma usata giorni fa per sparare contro parà di origine araba. Le piste: islamismo o neonazismo

Quando è arrivata la polizia, era ormai troppo tardi. Davanti alla più grande scuola ebraica della città, Ozar Hatorah, a Tolosa in Francia, l’inferno si era già scatenato. Sulle scale una ragazzina sconvolta che si teneva la testa. Troppo tardi. Il killer era già arrivato e ucciso. In mano aveva due armi, una di grosso calibro. Era mattina, gli alunni stavano arrivando. Lui, a bordo di uno scooter si è fermato davanti all’ingresso e ha iniziato a sparare. Ha inseguito i bambini fino a dentro l’edificio. Dopo essere sceso dallo scooter «ha sparato indistintamente a chiunque si trovasse di fronte a lui, bambini e adulti» ha spiegato il procuratore Michel Valet. È la strage di bambini. Sono stati spari e grida e urla e sangue. Orrore. Tre sono state colpite a morte. Due di loro, Arieh e Gabriel erano fratelli di tre e sei anni, figli del professore di religione di 30 anni, originario di Gerusalemme con la doppia cittadinanza israeliana e francese che si era trasferito a Tolosa a settembre. A morire anche un’altra bimba di 8, Miriam, figlia del preside. Anche un ragazzo di 17 anni è rimasto ferito gravemente. I corpi saranno sepolti in Israele. È la strage più sanguinosa nei confronti della comunità ebraica francese dal 1982 quando un attentato a Parigi a rue de Rosiers uccise 6 persone e ne ferì 22. Sarkozy ha parlato di «tragedia nazionale».« La motivazione antisemita sembra chiara», ha detto. La Francia è sotto choc. Escono le prime immagini. Le facce disperate degli alunni con la kippah in testa. I testimoni parlano di ragazzini che scappavano, si nascondevano dall’ira di quell’uomo che sparava a distanza ravvicinata, per avere la certezza di ammazzare. I genitori arrivano dopo. Di corsa. Disperati, il cuore in gola. Corrono a vedere, e hanno tutti la stessa speranza - inconfessabile e quasi cattiva - che tra i morti non ci sia il proprio figlio. Madri e padri escono con i bambini mano nella mano. Un padre copre il viso del suo bambino. Lo porta via, in fretta. Vuole proteggerlo e lo fa con una mano davanti agli occhi. Non può fare di più, potrà solo correre, la notte, a spiegare che l’incubo non era un sogno ma ormai è passato.
È stato un attacco a freddo. Atroce. Ancora più terribile perché l’uomo è riuscito a fuggire e al momento è un assassino a piede libero che ha già colpito. Sì perchè «il killer della scuola ebraica di Tolosa è la stessa persona» e ha utilizzato «la stessa arma» che ha ucciso la settima scorsa tre militari paracadutisti in due agguati a Tolosa e Montauban: ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy all’Eliseo. Nei giorni scorsi ci sono stati degli attacchi contro paracadutisti dell'esercito: il primo domenica 11 marzo a Tolosa in cui è morto un parà, il secondo avvenuto giovedì a Montauban, cittadina poco a nord, dove due dove militari sono rimasti uccisi di fronte a un bancomat e un terzo è rimasto gravemente ferito. In entrambi i casi a sparare è stato lui, un uomo, fuggito poi a bordo di una moto, stessa dinamica. Si cercano tracce e la Francia si scopre indifesa. Si mettono insieme i pezzi, si segue la pista dei gruppi neonazisti, estremismo di destra e quella islamista. C’è un identikit del killer, dei testimoni lo descrivono come un uomo muscoloso, tatuato e vestito di nero. Il caso passa alla procura di Parigi. I reati sono stati classificati come «omicidio e tentato omicidio collegati a finalità di terrorismo». Sarkozy ha annunciato che farà applicare il dispositivo di allerta massima anti-terrorismo nella regione di Tolosa. Nel 2008 tre soldati del 17esimo regimento paracadustisti di Montauban erano stati espulsi per le loro simpatie neonaziste. L’aspetto dei tre soldati espulsi corrisponde alla sommaria descrizione dei testimoni degli agguati.

La polizia giudiziaria di Parigi ha aperto un’inchiesta su due lettere di minacce inviate ad altrettante sinagoghe della capitale. Due sinagoghe nell’VIII e XIX arrondissement di Parigi, hanno ricevuto una lettera identica su cui vi era scritto: «Siete il popolo di Satana, vi attende l’inferno!».

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