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Inter-Juve-Milan, una notte per capire che cosa manca

Chissà se avremo bisogno dell'appuntamento di metà agosto, stasera, fra le tre grandi sorelle d'Italia per capire a che punto sono e siamo col nuovo campionato. Per esempio del Milan sappiamo già molto e non solo perché da Pechino è tornato col primo trofeo della stagione e un piano spartano ma chiarissimo: riaffacciarsi sul mercato negli ultimi giorni per cogliere, al volo, una buona occasione al fine dichiarato di potenziare il centrocampo che è il reparto sottoposto a maggiore usura e al momento alla perdita più significativa di cifra tecnica (la partenza di Pirlo). La cessione di Cassano sarebbe servita a finanziare l'operazione (Aquilani subito, Montolivo, libero da gennaio a costo zero nella prossima finestra 2012): adesso che Paloschi è partito per Verona (destinazione Chievo), che la prima prova del Pibe di Bari (a Malmoe) è stata superata a pieni voti, che l'infortunio toccato a Ibrahimovic minaccia di fargli saltare il debutto di Cagliari e che c'è bisogno di un numero sufficiente di attaccanti per affrontare l'impegnativa stagione, il piano è tornato nel cassetto e della partenza di Fantantonio si è persa ogni traccia. Al pari dell'arrivo di un centrocampista indispensabile a meno di una fioritura di Emanuelson. La pista Kakà è chiusa da tempo: per motivi fiscali, l'operazione poteva essere conclusa solo a titolo definitivo e non col prestito come in due precedenti esperienze (Shevchenko e Crespo).
Per decifrare l'Inter rimasta senza Eto'o, c'è una sola via da battere ed è quella che può e deve portare, oltre all'eventuale arrivo di Tevez e/o Lavezzi, al recupero integrale del miglior Milito, il decisivo eversore di Mourinho e del triplete, talento assai noto al nuovo condottiero Gasperini. Il sacrificio del leone africano è dettato da comprensibili esigenze di bilancio ma risulta azzardato paragonare la sua partenza a quella di Ibrahimovic: allora il trasferimento dello svedese portò nelle casse cifre sostanziose con cui venne finanziato il sontuoso mercato. Cinque nuovi puntelli, Eto'o compreso, diedero a Mourinho motore e carrozzeria per stravincere tutto, in Italia e in Europa. Questa volta non andrà così. Nel frattempo la perdita secca (40 giorni) di Maicon, menisco, deve spingere il nuovo tecnico a collaudare la soluzione alternativa: Nagatomo e Jonathan sono i concorrenti in campo, il primo ha già dato prova di affidabilità.
La Juve incompleta è un cantiere sempre aperto per legittimare giudizi definitivi, semmai può solo provocare spinte in avanti per il completamento di un puzzle con lacune e limiti che Antonio Conte ha già segnalato al suo staff. Una, forse due, le pedine reclamate mentre diventa insopportabile sul bilancio bianconero il peso della zavorra costituita dal mercato di un anno prima. Così la Juve può concorrere senza coltivare sogni di gloria. Con Vargas più un altro pilastro di cemento armato può invece iscriversi al club ristretto degli aspiranti al titolo tricolore. Pirlo, Vidal e Vucinic sono, parole di Marcello Lippi, una bella torta: mancherebbe la famosa ciliegina. Già perché Conte ha la possibilità di lavorare sodo e per un paio di obiettivi durante tutto l'anno: nessuna coppa può interferire. L'impresa riuscì a Zaccheroni nel '99 con un Milan più dimesso dell'attuale Juve.



Tv: diretta Canale 5 dalle 20.45 (prima sfida Inter-Juventus)

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