Inter scatenata col Messina Gli ultrà scatenati con Zoro

Partita senza storia: 3 gol ai siciliani. Striscioni contro l’africano che all’andata si ribellò agli insulti: «Ti sei fatto pubblicità». Ma il pubblico non è d’accordo e fischia

Riccardo Signori

da Milano

È stata una resa dei conti a tutto campo: in tribuna e sul prato. L’Inter ha sforacchiato come un colabrodo il Messina: tre a zero dopo 26 minuti, due reti segnate da Solari. Sì, proprio lui l’ufo arrivato da Madrid che, dopo aver fatto ridere mezza Italia con i suoi svarioni, è finito negli spot di Sky grazie a quel recente colpo di tacco concluso in gol. Tutto facile, troppo facile per una squadra che aveva lasciato in tribuna Veron, Adriano e anche Figo (ad evitare brutti scherzi dai suoi muscoli) e un pugno di titolari in panchina. Stavolta neppure Wome è stato un problema: dopo due minuti ha salvato una palla gol, invertendo la regola delle ultime partite, e il salmo si è tradotto in gloria.
Invece lassù, sulla tribuna degli ultras, nessuno l’ha fatta passare liscia a Marco Andrè Zoro. Un tam tam insistente e insolente ha inseguito il nero ivoriano fin dal momento del riscaldamento, i fischi sono stati la colonna sonora della sua partita e, con essi, i coretti che lo mandavano a quel paese. Se, invece, non erano ironie con poche pretese. «Dai Moratti compraci Zoro», canticchiavano i signori della curva.
Ricorderete Zoro come quel giocatore che, a Messina, s’impuntò per uscire dal campo dopo aver ascoltato un insulto razzista. Ci volle del bello e del buono per convincerlo a non lasciare la compagnia. Le indagini puntarono il dito contro i curvaioli interisti, partirono diffide. Non tutto fu chiaro, non tutti si accorsero degli insulti. E ieri sera Zoro ha dovuto subire la vendetta, accolto da uno striscione che interpreta tutta la storia («Ti sei fatto pubblicità sulla pelle degli ultrà») fino a un altro voltastomaco: «Noccioline e banane la paga per l’infame». Con un conclusivo: «E adesso diffidateci tutti». A cui è seguita un’altra conclusiva fischiata generale.
Il resto dello stadio, stufo di ascoltare cori e coretti, glielo ha fatto sapere. Urlando: «Buffoni! Buffoni!». E quelli hanno cominciato ad abbassare il volume. A sua volta Zoro non ha mancato di lamentarsi, chiedendo interventi duri. «Gliela facciano pagare. È una vergogna. Ma le persone per bene hanno fischiato».
Insomma ieri sera a San Siro non c’è stato proprio da annoiarsi. E l’Inter ha messo del suo giocando facile e bene. Tre gol in 26 minuti. Storari inizialmente portiere acchiappa palloni (ne sa qualcosa Cruz: in tuffo di testa, si è visto parare un pallone che sembrava già in gol) poi a braccia levate davanti al facile infilarsi nerazzurro. Solari ha colpito per primo, sfruttando il caos organizzato di Martins, con un bel sinistro al volo. Martins ha replicato, quattro minuti dopo, mettendo testa sul bel pallone inviato da Kily.

Solari ha scoperto la notte di gloria, intervenendo in tap-in sul pallone deviato da Storari e inviato dalla testa di Materazzi. Zoro ha illuminato la sua partita rischiando un rigore su Martins. E Recoba ha preso il palo con un ciclonico sinistro. A ognuno il suo.

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