Egregio dott. Granzotto, le chiedo di aiutarmi a capire. In Italia 2,1 persone su mille hanno il telefono sotto intercettazione, in Francia sono 0,34 su mille, mentre negli Usa soltanto uno su 179mila. Premesso un dato che è arcinoto agli italiani, almeno per la parte «italica», mi chiedo: è possibile che la gente continui a parlare di intrallazzi e porcherie varie al telefono? Lo fanno apposta o sono semplicemente degli incorreggibili idioti? Per motivi professionali sono a conoscenza dellesistenza di telefoni criptati con tecnologia punto-multipunto che rende praticamente incomprensibile la registrazione della conversazione (almeno in tempi inferiori alla prescrizione dei reati) e sono apparecchiature che non costano cifre proibitive, specialmente per gente di larghe disponibilità. Perché allora queste persone continuano a parlare, via telefono, di certi argomenti?
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Che mi combina, caro Gonella? Incita a delinquere? Vogliamo insegnare ai mariuoli a non lasciar impronte a destra e a manca? Indurli ad acquistare telefoni criptati così da poter mariuoleggiare in tutta sicurezza? Be, non si fa. Certo, però, che quello delle intercettazioni sta diventando un problema (una problematica, per dirla in stupidese) sociale. Perché vede, quel dato, quel 2,1 per mille di intercettati, non è attendibile. Esso si riferisce al numero di coloro che la magistratura ha posto sotto controllo. Ma siccome ogni intercettato non parla al telefono solo col complice e la mamma, ma, per star bassi, con almeno unaltra trentina di persone, quelli che per la statistica erano cento diventano tremila. Io sono un deciso buttapastista, nel senso che ricorro al telefono non per far conversazione, ma per dire o per sapere qualcosa. Tipo, appunto, «Butta la pasta». Però cè gente - tanta - che al telefono sta volentieri e volentieri chiacchiera. E alla fin della fiera è proprio la chiacchiera che tiene banco allorché le intercettazioni finiscono sulle pagine dei giornali. Materiale che in genere nulla ha a che vedere con linchiesta giudiziaria in corso, ma basta per montar gogne o ridurre a zimbelli i malcapitati finiti allascolto del Grande Orecchio delle procure.
La proposta di una legge che limiti allessenziale probatorio la trascrizione delle conversazioni telefoniche destinate poi a finire agli atti (di per sé coperti dal segreto istruttorio, segreto di Pulcinella) non so che fine abbia fatto, però era quel che ci voleva per tener fuori dal fandango mediatico gli innocenti ai quali per mala sorte toccò di telefonare a un inquisito magari per concordare un incontro a calcetto. O, perché no, qualche ora di baldoria fuori porta in compagnia di allegre signorine ramo escort. Svago forse moralmente criticabile, ma non si capisce perché debba essere rivelato, nero su bianco, alla cittadinanza (e, quando ci sono, alle mogli. Mica sono tutte come la signora Marrazzo che seppe perdonare e forse addirittura mettere una pietra sopra le scappatelle, le scappatone del marito Piero). Per rimanere alle conversazioni dinteresse strettamente giudiziario, cè una cosa da aggiungere: ne vien fuori un quadro assai squallido del sottobosco maneggione, tangentaro, corrotto e corruttibile che tanto lavoro dà alle procure. Un sottobosco arrogante, cinico, ma soprattutto volgare e sguaiato.
Intercettate, intercettate, qualcosa resterà
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