Roma - Dal Csm arriva una sostanziale bocciatura al ddl sulle intercettazioni. I troppi limiti previsti produrranno "un grave pregiudizio per le attività di indagine anche in settori particolarmente delicati e sensibili". A esprimere il "no" al provvedimento è la sesta commissione di Palazzo dei Marescialli con un parere approvato, con cinque voti a favore e l’astensione del laico dell’Udc Ugo Bergamo. Il testo è stato presentato con procedura d’urgenza al plenum, per essere discusso e votato dall’assemblea. Immediata la replica del presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto: "Ancora una volta il Csm irrompe nel dibattito politico rilanciando la posizione della componente più politicizzata dell’Anm".
Il "no" del Csm Per i consiglieri del Csm la norma non riesce a coniugare l’esigenza di tutelare la privacy dei cittadini con quella di garantire a chi indaga la possibilità di ricorrere a un mezzo efficace. La riforma proposta, riconosce la commissione nelle oltre 55 pagine di parere proposte al plenum, punta «a razionalizzare il ricorso alle intercettazioni» e a tutelare le parti e i terzi da "improprie e intempestive diffusioni di dati processualmente non rilevanti". Però il ddl in discussione in commissione Giustizia alla Camera, avvertono i rappresentanti dell’organo di autogoverno delle toghe, "non contempera in maniera adeguata dette esigenze con quella di assicurare accertamenti efficaci e tempestivi nell’immediatezza del reato o addirittura durante la sua permanenza". Tanto più, insistono, che "trasforma le intercettazioni da mezzo di ricerca della prova in strumento di completamento e rafforzamento di una prova già acquisita con grave pregiudizio per le attività di indagine anche in settori particolarmente delicati e sensibili". Il plenum del Csm affronterà la discussione sul parere già domani in mattinata. Del resto, i tempi stringono visto che domani la nuova disciplina delle intercettazioni dovrebbe ricevere il primo via libera dalla commissione della Camera.
Gasparri: "Parere politico" "Il parere del Csm al ddl del governo sulle intercettazioni è chiaramente più politico che tecnico. Si conferma quello che stiamo dicendo da tempo: l’eccessivo protagonismo di una parte del mondo togato politicizzato che ancora una volta non esita ad intervenire in maniera violenta su questioni di principio più che nel loro merito", ha prontamente dichiarato il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.
La Russa: non confondiamole con gli abusi "Non confondiamo quello che fanno alcuni magistrati con il comportamento della magistratura o l’abuso di intercettazioni con il valore delle intercettazioni", dice Ignazio La Russa, ministro della Difesa e reggente di An, nel corso di una videochat sul sito del partito, in merito alla riforma della Giustizia. "An è il partito più moderato sulla Giustizia - afferma La Russa rispondendo alla domanda di un internauta - Le intercettazioni ci saranno con tempi limitati per tutti i reati e per tutto il tempo necessario per i reati di mafia e terrorismo".
L'attacco dell'Idv "I magistrati e tutti coloro che hanno a cuore la legalità in Italia non possono non denunciare l’intervento quotidiano di tipo criminogeno in maniera di giustizia di questo governo". Così Antonio Di Pietro ha risposto alle domande dei giornalisti sul 'no' del Csm al provvedimento sulle intercettazioni. Di Pietro ha citato il lodo Alfano, il lodo Consolo, il "salva manager e ora il salvati dalle intercettazioni" per sostenere che "c’è un abuso di leggi fatte e volute dal governo Berlusconi per garantire l’impunità ai potenti". Nel suo intervento al seminario, Di Pietro ha sottolineato che nel provvedimento sulle intercettazioni vi sono delle norme che non hanno nulla a che vedere con le intercettazioni. "Il Csm ha ragione e, bocciando il testo sulle intercettazioni, rafforza le nostre tesi: sarebbe un attentato alla sicurezza dello Stato e dei cittadini.
Un regalo alla criminalità ed una pietra tombale sulla possibilità di scoprire migliaia di reati ogni anno", ha poi sostenuto il capogruppo alla Camera dell`Italia dei Valori Massimo Donadi secondo il quale "l'approvazione di quel testo farebbe brindare i mafiosi ed i criminali. Se il governo e la maggioranza andassero avanti, sarebbe un caso di collusione politica con i poteri criminali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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