Intercettazioni, i ds fanno finta di perdere la memoria

da Roma

Una telefonata allungava la vita, nella pubblicità telefonica di qualche anno fa. Un memoriale di difficile composizione (quante volte la memoria può tradire) rischiava di portare alle calende greche l’inchiesta sul caso Unipol-scalate bancarie e le relative intercettazioni telefoniche.
Si possono utilizzare nel processo contro Giovanni Consorte?, ha chiesto la Procura di Milano. A fine luglio la Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera ha cominciato a discutere la richiesta della pm Giuseppina Forleo, visto che le intercettazioni telefoniche riguardano, tra gli altri, Massimo D’Alema, Piero Fassino e Salvatore Cicu (Fi). Nella seduta del 31 luglio il presidente della Giunta, Carlo Giovanardi, ha letto due accorati messaggi da parte di D’Alema e Fassino. In particolare D’Alema si dichiarò «turbato e preoccupato per accuse tanto gravi quanto palesemente infondate, ampiamente diffuse a mezzo stampa» e non mancò di rivendicare l’«assoluta estraneità ad atti illeciti o disegni criminosi», dichiarandosi pronto a collaborare per un sollecito «accertamento della verità». Entrambi annunciarono l’invio di memorie scritte.
Memorie di cui fino a ieri si è perduta ogni traccia. Si sa, spesso la memoria di faccende tanto complicate fa difetto. E di mezzo c’è l’estate, magari la difficoltà di scrivere in barca o sulla spiaggia. Ma il presidente Giovanardi, nel frattempo, aveva annunciato che sarebbe stato opportuno arrivare a un voto della Giunta entro una-due settimane, a prescindere dall’arrivo delle memorie. «Tempi ragionevoli, considerato che la Giunta non deve celebrare nessun processo a carico di D’Alema o Fassino, ma soltanto autorizzare l’uso delle intercettazioni, e la decisione del rinvio a settembre è stata già autorevolmente criticata da giuristi illustri». Le memorie pare verranno depositate prima della prossima riunione, «ma questo - sostiene Giovanardi - non potrà essere ostativo al dovere della Giunta di assumere una decisione senza entrare nel merito dei fatti».
Un’idea che ha fatto andare su tutte le furie il quartier generale della Quercia. «È assolutamente incomprensibile e privo di ragionevolezza quanto afferma Giovanardi», è insorto Oriano Giovanelli, componente della Giunta per i ds.

«Nessuna regola stabilisce un termine per depositare le memorie e, dunque, per un rispetto doveroso delle garanzie potranno essere presentate fino al termine della discussione», sostiene il deputato della Quercia. Che è arrivato ad avvertire a muso duro Giovanardi: «Dovrebbe essere più prudente nelle sue dichiarazioni, senza arrogarsi poteri che non ha...».

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