Caso Kazakistan, 10 domande ancora senza risposta

Ci sono ancora tanti punti oscuri sulla vicenda dell'imbarazzante espulsione di Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua

Caso Kazakistan, 10 domande ancora senza risposta

L'oligarca ricercato dall'Interpol che aveva ottenuto l'asilo politico da Londra era stato individuato da investigatori privati romani il 13 maggio. Tre giorni dopo ha festeggiato il compleanno. Secondo la relazione del capo della polizia era nella villa di Casal Palocco fino al 25 maggio. Gli investigatori privati lo hanno visto pranzare tranquillamente in un ristorante il giorno dopo. Il blitz è avvenuto nella notte fra il 28 ed il 29. Un caso che se ne fosse andato o qualcuno lo ha informato in tempo?

1) Chi ha avvisato Ablyazov del blitz della polizia?
L’oligarca
ricercato dall’Interpol che aveva ottenuto l’asilo politico da Londra era sta­to individuato da investigatori privati romani il 13 maggio. Tre giorni dopo ha festeggiato il com­pleanno. Secondo la relazione del capo della po­li­zia era nella villa di Casal Palocco fino al 25 mag­gio. Gli investigatori privati lo hanno visto pran­zare tranquillamente in un ristorante il giorno dopo. Il blitz è avvenuto nella notte fra il 28 ed il 29. Un caso che se ne fosse andato o qualcuno lo ha informato in tempo?


2) È vero che la Shalabayeva ha chiesto asilo politico?
Il capo della polizia sostiene che Alma Shala­bayeva
non ha mai chiesto l’asilo politico, che poteva bloccare l’espulsione. Non avreb­be neanche esibito il permesso di soggiorno Schengen ottenuto in Lettonia, come ha fatto il cognato poi rilasciato. Ma i suoi avvocati e le ricostruzioni dei familiari sostengono il con­trario.


3) Ma i servizi segreti italiani sapevano dell’operazione?
Il generale Arturo Esposito ha dichiarato che l’Aisi era all’oscuro dell’operazione per cattu­rare Ablyazov. Sembra, però, incredibile che la nostra
intelligence non fosse a conoscenza della presenza, fin dallo scorso settembre, di un’alle­gra famigliola di cinque persone, alle porte di Ro­ma, legata al più controverso oligarca e opposito­re del Kazakistan, un paese strategico per l’Italia.


4) Perché è stato ignorato il passato del dissidente?
Nella
relazione della polizia si ripete più vol­te che i funzionari italiani non avevano idea che Ablyazov fosse «un dissidente politico fuggito dal Kazakistan». In realtà è un furbo oli­garca impegnato in una lotta di potere contro il presidente kazako Nursultan Nazarbayev. In ogni caso l’Inghilterra gli aveva concesso l’asilo politico per poi condannarlo a 22 mesi di carcere e mettere all’asta i suoi beni per una causa di ap­propriazione indebita. Tutte informazioni che si trovano su internet (con tanto di documenti in re­te) digitando Ablyazov su Google .


5) Perché nessuno si è accorto dell’attivismo di Astana?
Il capo della Polizia ammette che le ricerche «del latitante kazako hanno preso l’avvio il 28 maggio su input dell’ambasciatore Yelemes­sov ».I diplomatici kazaki dopo il fallito blitz solle­citano l’espulsione di Alma Shalabayeva tirando fuori pericoli di attacco con uomini armati invia­ti dal marito per liberare la donna. Alla fine mett­o­no a disposizione un aereo privato e nessuno dei funzionari di polizia coinvolti si insospettisce dell’inusuale attivismo dei kazaki?Lo stesso Pan­sa scrive: «L’attenzione di un altro Paese così evi­dente e tangibile (...) avrebbe dovuto rappresen­tare elemento di attenzione tale da far valutare l’opportunità di portare l’evento a conoscenza del ministro stesso».


6) Alma e il marito già schedati ma non riconosciuti. Perché?
Il capo della Polizia rivela che Alma Ayan (generalità fittizia della signora Abl­yazov) era stata controllata in compagnia del marito presso l’aeroporto di Olbia nel 2008. A quel tempo non pendevano sulla te­sta di Ablyazov tre mandati di cattura interna­zionali, ma la Russia aveva già inviato all’Ita­lia, il 4 ottobre 2001, la segnalazione di accu­se di crimini finanziari. Non solo: nel 2008 l’ambasciata kazaka aveva confermato che Ablyazov conviveva con Alma Shalabayeva, il vero nome della donna. Il 29 maggio scorso le autorità italiane come facevano a non sape­re chi fosse realmente Alma Ayan e suo mari­to?


7) Il cognato della donna è stato picchiato? E da chi?
Seraliyev Bolat,
il cognato della kazaka depor­tata, sostiene di essere stato picchiato da un agente prima con colpi alla testa e poi alla schie­na che lo hanno fatto sanguinare dalla bocca. Il capo della polizia rivela che la foto segnaletica di Bolat scattata alle 18 del 29 maggio, poche ore do­po il blitz, non mostra alcun segno di percosse. Il cognato ha un referto medico dell’Aurelia hospi­tal delle 19.20 del 30 maggio che dimostrerebbe le lesioni. Chi lo ha picchiato?


8) Clandestina con tre legali: tutto normale per i giudici?
Il 31 maggio,
presso il Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria, a Roma Alma Shala­bayeva è rappresentata da ben tre legali di fiducia compreso l’avvocato Riccardo Oliva.Per la polizia è solo una «clandestina» kazaka da espellere. Il giudi­ce di pace convalida il trattenimento. Non si accorge almeno della stranezza di una«clandestina»kazaka con tre avvocati? La Procura di Roma alle 15.30 so­spende le procedure d’espulsione «per necessità di approfondimenti»,ma alle 17 conferma il nulla osta.


9) Perché tutto questo ritardo sugli omissis nel dossier?
Le 13 pagine di rapporto scritte dal capo della
polizia sono state rese pubbliche sul sito del ministero dell’Interno.Mancano però i 21 allega­ti, in gran parte determinanti per ricostruire il ca­so come le note verbali dell’ambasciata kazaka, i documenti della Farnesina, i provvedimenti del­la magistratura, le dichiarazioni dei poliziotti coinvolti e così via. Dal Viminale in tarda serata confermano che da oggi gli omissis verranno resi pubblici.


10) Perché sono coinvolti anche gli israeliani?
Nella
relazione della polizia si sottolinea che l’agenzia Sira investigazioni di Ro­ma ha ricevuto l’incarico dall’israeliano Amir Forlit della società Gadot information services con sede a Tel Aviv di individuare Ablyazov a Casal

Palocco. Il Kazakistan è formalmente un paese musulmano, ma ha buone relazioni con molti paesi insospettabili. Gli israeliani hanno informato i kazaki o seguivano un’altra pista del caso?

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