L'alunno Matteo Renzi è uno scolaro fortunato. È stato interrogato dalla maestra Merkel alla vigilia della campagna elettorale e poi del semestre italiano alla guida dell'Europa. Queste sono le prime elezioni dopo le mazzate europee e la conseguente diffusione di una forte e variegata protesta antieuropea e antieuro. I governi temono i populismi e devono disinnescarli alleviando l'arcigno rigore e le misure sacrificali se non vogliono essere spazzati via o duramente mutilati. Per l'Italia, oltre la paura che crescano le quattro opposizioni all'austerity - berlusconiani, grillini, leghisti e destri, più frange dell'estrema sinistra - c'è pure la prospettiva della nostra leadership europea. Che si fa, cacciate o mettete dietro la lavagna, come dice lo scolaro Matteo, il Paese che dovrà guidare l'Europa fino alla fine dell'anno? No, che non si può. E questo agevola i compiti a casa di Renzi col permesso dei prof.
Matteo deve ringraziare la fortuna ma anche la forte pressione dei populisti se porterà a casa il nullaosta per il suo bonus popolare ed elettorale. In questo caso l'interesse degli italiani coincide con quello del suo premier; dopo tante angherie arriva un calice di speranza.
Renzi giobba il suo partito, formato da vigilantes degli eurocrati, e poggia sulla forza populista delle opposizioni, salvo scusarsi con la Merkel se per contenerli è costretto a sospendere il rigore. Il perverso ménage della politica nostrana, fondata sull'adulterio triplo e carpiato. Italian cumparielli, in breve Italicum.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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