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Meglio chiudere gli enti inutili che il Senato

Sono le Regioni che andrebbero eliminate. Mentre il Senato svolge le stesse funzioni del secondo grado nei processi

Meglio chiudere gli enti inutili che il Senato

I mmaginiamo che se la proposta di abolizione delle funzioni primarie del Senato l'avesse fatta Berlusconi, non una tardiva reazione del presidente del Senato stesso Pietro Grasso e del gruppo di saggi che fanno capo a Zagrebelsky e Rodotà, ma tutti i partiti, i parlamentari, soprattutto esponenti vecchi e nuovi del Pd avrebbero gridato all'eversione facendo piovere su Berlusconi qualche avviso di garanzia fino a costringerlo a dimettersi.

Tutto sarebbe stato fermo e la garanzia del rallentamento in Consiglio dei ministri sarebbe venuta da Letta, immobilista per natura, e in Parlamento da Gianfranco Fini.
Berlusconi i nemici li aveva prima di tutto in casa. Così, se avesse proposto i 10 miliardi ai lavoratori dipendenti in forma di 80 euro al mese, l'avrebbe guardato con compatimento il ministro dell'Economia Tremonti. Se poi Berlusconi avesse deciso di eliminare le province, avrebbe avuto la fiera opposizione prima di Bossi poi di Maroni.

Insomma, tutti erano convinti che il presidente del Consiglio non ha poteri, e lui, per giustificarsi, lo ripeteva ossessivamente. Deve soffrire, adesso, vedendo che Renzi può fare e fa tutto quello che vuole, con poteri assoluti e incontrastati.

Ora è evidente che, per evidenti ragioni, sono, come io per primo ho denunciato, più inutili le Regioni che il Senato. E queste andrebbero eliminate. Mentre il Senato svolge le stesse funzioni del secondo grado nei processi, garantendo la verifica e la correzione degli errori compiuti da un Parlamento emotivo.

Inutile dire che abolire il Senato trova facile consenso, come i referendum pannelliani che ottennero la cancellazione dei ministeri dell'Agricoltura e del Turismo. Se al popolo, amatissimo da Renzi, si proponesse di chiudere per referendum i ministeri dell'Interno e degli Esteri, essi sarebbero prontamente cancellati, con un grande risparmio e universale soddisfazione. D'Altra parte, si continuano a chiudere istituti di cultura fondamentali in ogni parte del mondo (Lussemburgo, Salonicco, Francoforte, Ankara, Vancouver, Grenoble, Wolfsburg, Innsbruck). E nessun Renzi come nessun parlamentare denuncia l'assurdità di questa rinuncia all'Italia e alla sua civiltà nel mondo.

Personalmente ritengo che sia molto più importante, con i soldi di qualche ente inutile, garantire l'apertura degli istituti invece di chiudere, demagogicamente, il Senato. Di più.

D'altra parte, la proposta di non eleggere i nuovi membri del Senato, scegliendoli fra presidenti di Regione e sindaci, è grottesca, perché da 9 anni tutti i senatori sono nominati.

La novità sarebbe che 300, 200 o 150 senatori fossero eletti direttamente dai cittadini. La devoluzione di Renzi è insensata. E Forza Italia farebbe bene ad ostacolarla.

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Tra i dibattiti illogici c'è quello che, prescindendo dalla grammatica, valuta il peso di un avverbio: «consapevolmente». Il tema riguarda il voto di scambio con la mafia. Il problema non è l'avverbio, ma il verbo.

Ma l'ignoranza è tale che tutti fanno a gara a chi sia più antimafioso, senza preoccuparsi di essere ignoranti. Nel verbo «accettare» è implicita la consapevolezza. Non si può accettare senza sapere. Quindi, con il testo attuale, l'avverbio è inutile. Per usarlo («consapevolmente»), bisogna cambiare il verbo con l'espressione più tenue che può prescindere dalla consapevolezza: il verbo giusto è «ricevere». Giacché io posso ricevere anche qualcosa che non voglio.

Dunque il testo potrà essere: o «accettare» (senza «consapevolmente») o «ricevere consapevolmente». Non c'è altra strada, perché la lingua italiana è un codice preciso. Né mafioso, né antimafioso. Studino, queste capre.

press@vittoriosgarbi.it

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