
Commissione d'inchiesta sui fondi pubblici per il cinema: è questa la proposta di Esperia Italia a fronte di quanto emerso anche sulla credit tax concessa a progetti che non hanno mai visto la luce, compreso quello del presunto assassino di Villa Pamphili. "Dal 2007 a oggi, oltre 7 miliardi di euro sono stati erogati in fondi pubblici al settore cinema. Troppi film mai distribuiti. Troppi flop al botteghino. Troppe società fantasma. L'ultimo caso: il killer di Villa Pamphili che ha ottenuto un milione per un film mai girato. E non è l'unico", si legge nel post social condiviso da Esperia Italia allo scopo di raccogliere le adesioni per chiedere che venga istituita la commissione.
Esperia, si legge ancora, "chiede l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sui fondi pubblici al cinema. Chi ha ricevuto quei soldi? Chi doveva controllare? Cosa non ha funzionato? Come proteggere i soldi pubblici in futuro? Chi ama davvero il cinema merita trasparenza, merita rigore, merita un'industria sana. I soldi dei cittadini non possono finire nelle mani di chi truffa". Come fare per istituire una commissione d'inchiesta? Non servono raccolte firme, ma ci deve essere la proposta di singoli parlamentari o gruppi parlamentari, sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica. Per tale ragione Esperia Italia invita a condividere il post per farlo arrivare "al tuo parlamentare o partito di riferimento". Serve "un parlamentare che presenti la proposta. E serve l’opinione pubblica. Servi tu". Il post è stato già condiviso dall'onorevole Augusta Montaruli, esponente di Fratelli d'Italia.
Per istituire la Commissione occorre una legge ordinaria parlamentare che segue l'iter tradizionale con voto di entrambe le Camere. L'articolo 82 della Costituzione stabilisce che la commissione d'inchiesta "procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria". Quindi, può, ad esempio: assumere testimonianze, anche sotto giuramento, richiedere documenti e atti alle pubbliche amministrazioni o a soggetti privati, disporre perquisizioni e sequestri (con le stesse garanzie previste per l'autorità giudiziaria) ed eseguire sopralluoghi. Al termine dei lavori, la commissione redige una o più relazioni (una di maggioranza e, eventualmente, relazioni di minoranza) che contengono le risultanze dell'inchiesta, le conclusioni e le eventuali proposte.
Vengono presentate alle Camere, non hanno valore giudiziario vincolante ma possono avere un forte impatto politico, fungere da base per future iniziative legislative o avviare procedimenti giudiziari laddove vengano riscontrati reati. Sul cinema sembra essere più che necessario questo tipo di lavoro.