Qui non si tratta di primarie. Qui succede che il Pdl è finito. F-i-n-i-t-o. È in caduta libera nel Paese, non dice nulla alla gente, se non il ricordo di Berlusconi, non evoca e non promette nulla, non c'è nulla di sostanziale o ideale che accomuni i suoi ranghi. L'unico collante doppio era Berlusconi al governo. Perduto tutto, maggioranza inclusa, non ha più senso. Se diventa quel che vogliono taluni, sarà la gatta morta del centrismo, e finirà nell'orbita di Casini in politica e di Monti al governo.
Se diventa un partito di opposizione radicale e nazionale, perde i suoi moderati che temono il lepenismo. Non può liberarsi da una classe dirigente che oltre a far da contorno a Berlusconi, ha lasciato scarsi segni. Salvo pochi rispettabili, e quasi nessuno tra i moderati e nemmeno tra i destri, ma qualche buon ministro di provenienza socialista e poco altro. Per tirare a campare non si può dire sì i giorni pari a Monti - che segna la negazione di tutto ciò che legava nel Pdl destra, craxiani e dc - e i giorni dispari alla Lega, con Maroni che promette di smembrare l'Italia con l'euroregione del nord. È tempo di liquidare quel feto adulto di partito, ormai decomposto senza essere mai nato.
Poi, se ci sarà il miracolo di una nuova sintesi (il micro-Giannino, i patrioti o altro)
vedremo. Intanto alle primarie chi è di centro stia con Alfano e guardi a Casini. Chi è di destra voti Meloni e guardi a Storace. Le primarie coi primi, le secondarie coi secondi. Non ho altro da offrirvi, questo c'è in casa...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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