Più soldi, finalmente

Quella di Berlusconi non è una promessa nel tempo ma l'impegno a firmare il decreto nella seduta del primo Consiglio dei ministri. Parliamo di marzo, non di calende greche

Più soldi, finalmente

Non solo via l'Imu, ora Berlusconi promette di restituire il maltolto di Monti subito e in contanti. Promesse da marinaio, incalzano gli avversari politici spiazzati da una proposta così semplice ed efficace per garantire liquidità alle famiglie e ridare fiato ai consumi. Non ci vogliono credere, temono, giustamente, che questo faccia fare un balzo in avanti al Pdl in chiave elettorale. E così sarà. Perché gli italiani tutti non vivono di Merkel e antimafia e sono pure terrorizzati all'idea di passare presto al pane e acqua. Il fronte degli sdegnati è compatto: da Bersani a Vendola, da Monti a Casini, e fa tristezza vedere sulla stessa linea anche uno come Oscar Giannino, campione a parole di liberismo. Invece che benedire e garantire pieno appoggio alla proposta, l'eccentrico giornalista neo politico si comporta come il più irriducibile comunista: deride, ironizza, parla di libro dei sogni.

È, caro Giannino, che a noi liberali piace sognare, soprattutto se il sogno è semplice e a portata di mano. Quella di Berlusconi non è una promessa nel tempo ma l'impegno a firmare il decreto nella seduta del primo Consiglio dei ministri. Parliamo di marzo, non di calende greche.
Ora, che Bersani, Monti e Giannino pur di non perdere un voto si dicano contrari passi, e poco ci importa. Mi chiedo cosa pensino della questione i loro pochi o tanti elettori, cioè quei professionisti, dipendenti e pensionati a cui Monti ha rapinato un mese di stipendio nella migliore delle ipotesi. Forse non è chiaro: contanti e subito, per rilanciare consumi e quindi occupazione ed economia. Sfido chiunque a dire che non è cosa saggia e giusta. E per di più possibile, perché per i quattro miliardi necessari è già stata individuata una copertura adeguata.

Ora gli italiani scelgano. Meno tasse, restituzione di quella ingiusta, abolizione dei soldi ai partiti o continuare sulla china imboccata dal governo Monti, candidato a fare da stampella, nella migliore delle ipotesi, a un governo di sinistra.

E in quanto a promesse tradite, la più clamorosa, per inciso, porta il nome di Monti, che giurò solennemente in Parlamento che non si sarebbe mai e poi mai candidato. Per questo ottenne una sciagurata fiducia, per questo abbiamo pagato l'Imu e ci siamo impoveriti. Come è andata a finire lo sappiamo.

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