Chavez, il caudillo amato dai radical chic

Non chiamatelo dittatore Hugo Chavez. Fu eletto a furor di popolo per quattro volte, non c'era clima poliziesco di terrore in Venezuela e non c'erano il carcere o i campi di concentramento per i suoi avversari

Chavez, il caudillo amato dai radical chic

Non chiamatelo dittatore Hugo Chavez. Fu eletto a furor di popolo per quattro volte, non c'era clima poliziesco di terrore in Venezuela e non c'erano il carcere o i campi di concentramento per i suoi avversari. Anzi, quel che spaventa nel suo Venezuela è l'opposto, l'eccesso di insicurezza e corruzione, disordine e delinquenza.

In un fine settimana in cui mi trovai a Caracas, furono uccise per rapine e malavita un'ottantina di persone ed era la media stagionale. Per fare i tre metri dal taxi all'hotel era necessaria la scorta armata, e molti alberghi avevano porte sprangate e finestre con le grate anti-rapina. Il caos regnava sovrano ed era curiosa in tv la propaganda dei regimi altrui, come quello di Castro, che dittatore lo era. Però al pueblo e ai miserabili Hugo piaceva, ha dato loro casa e sanità, aiuti, scuole e amor patrio.

Che Chavez non piacesse agli Usa è noto e che magari avessero tentato di liberarsene è probabile, ma l'accusa che gli abbiano inoculato la malattia è un po' creativa. Serve a sostenere che il lìder maximo, di suo, è immortale anche se fa una vita sregolata; solo le forze oscure dell'imperialismo possono averlo ucciso, non il cancro.

È curioso vedere quanto un lìder così pacchiano, che fu paracadutista e militarista, golpista e nazionalista, sia così amato da attori e intellettuali radical chic. Chavez non fu dittatore comunista, ma un caudillo populista che mixò nazionalismo, socialismo e folclore indio in salsa sudamericana. Un grillino? No, un grillone, anzi una cigarra (cicala).

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica