Un Paese malato di spopulismo

È il populismo inverso, basato sull'auto-sterminio elettorale di massa, ed è ormai maggioranza assoluta

Come chiamare la fuga in massa dalle urne? Spopulismo. È il populismo inverso, basato sull'auto-sterminio elettorale di massa, ed è ormai maggioranza assoluta. Spopolo d'Italia. Fallì prima la politica, poi l'economia e la tecnica, infine l'antipolitica e i partiti personali. L'Italia perse ogni passione per le idee, in compenso non guadagnò in realtà. Chiuse con i sogni ma non trovò rifugio nella buona amministrazione delle cose. Non ha élite di riferimento, il popolo rispecchia il suo cinismo. Ci siamo incarogniti, in alto, in basso, in mezzo, fuori dal potere. L'Italia perse il senso collettivo e il legame comunitario, ma inacidì pure l'individualismo. Nutre sfiducia nelle istituzioni, nella magistratura, nei santi protettori. Vive d'invettive, muore di rancori e di paure e ribattezza la sua depressione col nome di pacificazione. La guerra civile forse è cessata, ma perché non si fronteggiano due fazioni, ciascuno ha la sua guerra personale. L'Italia avrebbe urgenza di un Nuovo Inizio e intanto si crogiola nella fine, che non finisce mai. Non riesce a trovare sbocchi e spiragli per ricominciare. La tregua dà respiro, ma non si va oltre i sospiri.

Quanto potremo durare ancora in questo modo, cosa verrà dopo la pausa? So che non sta bene chiudere così, senza un fervorino finale per rincuorare. Ma non ci riesco. Senti di parlare al vento, nessuno ti risponde. O ti risponde solo chi non ha risposte, ti domanda e tu non sai che dire. L'Italia ha un disperato bisogno di chiudere i conti e fare punto e a capo.

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